Guerra d'Algeria: differenze tra le versioni

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Nel corso del conflitto, la minoranza europea d'Algeria – i ''[[pieds noirs]]'', installati nelle tre grandi città di [[Orano]], [[Algeri]] e [[Costantina (Algeria)|Costantina]] – riuscì a imporre il ritorno di [[de Gaulle]] al potere, minacciando un colpo di Stato (maggio 1958). L'inedito successo di un movimento dagli evidenti tratti eversivi determinò il crollo della pericolante [[Quarta Repubblica francese|IV Repubblica]] e l'avvento della [[Quinta Repubblica francese|V Repubblica]], caratterizzata da una nuova Costituzione che conferiva poteri molto estesi al Presidente.
 
La guerra&nbsp;– un «episodio chiave della [[decolonizzazione]]» – fu particolarmente cruenta, con un altissimo numero di vittime, soprattutto tra i civili algerini. Tra 300 000 e 1 000 000 di algerini sono uccisi in questa guerra, e fino a 3 000 000 inviati nei campi di raggruppamenti, su una popolazione di 10 000 000 di persone<ref>{{Cita news|lingua=fr|url=https://www.monde-diplomatique.fr/1982/11/BALTA/37021|titolo=Ombres et lumières de la révolution algérienne|pubblicazione=Le Monde diplomatique|data=1982-11-01|accesso=2018-02-09}}</ref>.
 
L'esercito francese, memore della recente sconfitta subita in [[Guerra d'Indocina|Indocina]] (maggio 1954), mise a punto una nuova strategia: la “guerra contro-sovversiva”, caratterizzata da inedite tecniche di contro-[[guerriglia]] che facevano del controllo della popolazione la posta del conflitto.