Politico: differenze tra le versioni

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== Etimologia e uso del termine ==
La parola deriva dal termine [[lingua greca antica|greco]] πολιτικός (''politikós''), cioè relativo alla πόλις (''[[Polis|pólis]]''), la [[città]]-[[stato]]<ref>Le città della [[Storia greca antica#Età classica (V-IV secolo)|Grecia dell'Età classica]] erano costituite in governi autonomi e rappresentavano l'orizzonte politico delle comunità greche.</ref>. Invece, "la lingua latina non ha (...) un termine corrispondente a «uomo politico»; e non l’ha perché manca, a Roma, la percezione di una specifica virtù, del saper agire in politica, separabile dalle altre virtù necessarie per essere un ''optimus civis'', e soprattutto dall’essere un valoroso combattente"<ref>[[Francesco Galgano]], ''La forza del numero e la legge della ragione. Storia del principio di maggioranza'', Bologna, Il Mulino, 2007, p. 23.</ref>.
 
Quanto all'uso aggettivale, ''politico'', in [[Machiavelli]], "significa (...) ''conforme alle sane arti di governo''. Ha un significato [[Giudizio_di_valore#Avalutatività|puramente scientifico]], ed è contrapposto a ''corrotto'' che è sinonimo di ''malgoverno''. Mancano in italiano esempi dell'uso della parola nel senso di ''astuto, macchinatore''. Solo per la fine del Seicento troviamo attestato il senso di ''scaltro''. In francese ''politique'' deve aver posseduto il senso di ''scaltro'' nella seconda metà del Cinquecento, benché il [[Émile Littré|Littré]] non citi alcun esempio anteriore a [[Pascal]] (...) In inglese troviamo la parola ''policy'' nel senso di ''espediente'' già fin dal 1406 (...) Verso la metà del Cinquecento ''policy'' è divenuto sinonimo di ''astuzia, raggiro''"<ref>[[Mario Praz]], ''Machiavelli in Inghilterra'', saggio: ''Machiavelli e gl'inglesi dell'epoca elisabettiana'', Sansoni, 1962, pp. 110-111.</ref>.