Guerra dei contadini tedeschi: differenze tra le versioni

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== Lotta di classe e riforma ==
{{Citazione|Guarda, i signori e i prìncipi sono l'origine di ogni usura, d'ogni ladrocinio e rapina; essi si appropriano di tutte le creature: dei pesci dell'acqua, degli uccelli dell'aria, degli alberi della terra (Isaia 5, 8). E poi fanno divulgare tra i poveri il comandamento di Dio: "Non rubare". Ma questo non vale per loro. Riducono in miseria tutti gli uomini, pelano e scorticano contadini e artigiani e ogni essere vivente (Michea, 3, 2–4); ma per costoro, alla più piccola mancanza, c'è la forca.|[[Thomas Müntzer]], ''Confutazione ben fondata'', 1524}}
Le nuove classi e i loro rispettivi interessi erano sufficienti ad ammorbidire l'autorità del vecchio sistema feudale. L'incremento del commercio internazionale e l'industria non solo mettevano a confronto i prìncipi con i crescenti interessi della classe mercantile, ma allargarono anche la base degli interessi delle classi basse (i contadini e ora anche i lavoratori urbani). L'interposizione dei borghigiani e la necessaria classe plebea indebolirono l'autorità feudale, poiché entrambe le classi si opponevano ai vertici, opponendosi al tempo stesso l'un l'altra. L'introduzione della classe plebea rafforzò gli interessi delle classi più basse in diversi modi. Invece della classe contadina come unica classe oppressa e tradizionalmente servile, i plebei aggiunsero una nuova dimensione che rappresentava interessi di classe similari, senza una storia di completa oppressione. Nel 1526 la ribellione fu spenta. Il numero complessivo delle vittime, fra uccisi e giustiziati, viene calcolato a più di 100.000. Le atrocità commesse dai contadini sono state di molto superate dagli atti di vendetta dei signori. I contadini non ottennero nulla. Solo pochi furono i signori e i principi, che concedettero loro qualche miglioramento; i più li sottomisero a castighi e multe. Tuttavia la loro posizione generale non peggiorò, nell'essenziale, e nel suo insieme rimase invariata.
 
Similarmente, la diluizione della lotta di classe portò ad una più forte opposizione all'istituzione cattolica. Che fosse sincera o meno, la Chiesa cattolica si trovò sotto il tiro di ogni classe della nuova gerarchia del tardo medioevo. Una volta conscie di ciò, le classi più basse (plebei e contadini) non poterono più sopportare il completo sfruttamento che avevano sofferto dalle classi superiori; il clero figurava per loro tra i più colpevoli. I borghesi e i nobili disprezzavano l'apatia e l'inattività della vita clericale. Essendo le "classi più privilegiate", per intraprendenza e tradizione rispettivamente (ed entrambe per sfruttamento), esse sentivano che il clero stava mietendo benefici (come l'esenzione dalle tasse e le decime ecclesiastiche) ai quali non aveva diritto. Quando la situazione fu propizia, anche i prìncipi avrebbero abbandonato il cattolicesimo in favore di un'indipendenza politica e finanziaria, ed aumentarono il potere nel loro territorio.