Carlo VII di Francia: differenze tra le versioni

Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
Nessun oggetto della modifica
Etichette: Modifica da mobile Modifica da web per mobile
FrescoBot (discussione | contributi)
m Bot: spazio dopo il punto fermo e modifiche minori
Riga 16:
Giovanna arrivò il 10 marzo 1429 e quello che ne seguì è ormai materiale da leggenda. Si dice che Carlo, per verificare l'attendibilità della ragazza che non l'aveva mai visto, si travestì mescolandosi alla folla di cortigiani nella stanza, ma Giovanna lo riconobbe immediatamente inginocchiandosi ai suoi piedi con un profondo inchino e abbracciandogli le ginocchia. Carlo provò a dirle che era l'uomo sbagliato, ma alla fine dovette ammettere di essere lui il Delfino di Francia. Carlo, che aveva finito per crederle, accettò infine di darle un esercito. Un altro grande motivo che contribuì ai suoi piani di riconquista fu l'appoggio della potente famiglia della moglie, in particolare della suocera [[Iolanda di Aragona|Iolanda]]. Messa a capo di un esercito Giovanna riuscì a prendere agli inglesi la città d'[[Orléans]], impresa fondamentale per la riconquista della Francia. Dopo che i francesi ebbero vinto la [[Battaglia di Patay]], il delfino Carlo fu ufficialmente incoronato re di Francia nella cattedrale di [[Reims]] il 17 luglio 1429, col nome di Carlo VII. Il sovrano, ottenuta la sua corona, non ebbe più bisogno dell'aiuto della giovane. Difatti, lasciata sola nella riconquista di ulteriori territori nel nord della Francia (si ricordi il fallimentare tentativo di riconquistare, l'8 settembre del medesimo anno, l'ex capitale [[Parigi]]), Giovanna fu catturata a Compiègne da [[Giovanni di Lussemburgo]] e poi venduta agli inglesi i quali, dopo l'inscenata di un processo per stregoneria (presieduto dal vescovo di Rouen, [[Pierre Cauchon]]), l'arsero al rogo il 30 maggio 1431. Invero quando Giovanna d'Arco venne in seguito catturata con l'inganno dai borgognoni, il re di Francia non fece alcun passo ufficiale per ottenere il suo rilascio. Secondo alcuni, tuttavia, avrebbe inviato segretamente due suoi capitani, [[La Hire]] ed il [[Bastardo d'Orléans]], per tentare di sottrarla alla prigionia.
 
=== La riconquista: 1431-1453 ===
 
La figura di Giovanna d'Arco non fu però la sola molla decisiva per il riscatto della nazione francese. Concorsero difatti molti fattori diversi nel favorire il risollevamento del fragile potere di Carlo VII: le lotte di potere in seno al Consiglio di Reggenza per il decenne [[Enrico VI d'Inghilterra]] indebolirono il coordinamento delle manovre militari inglesi sul continente; la creazione delle prime bombarde ad opera di [[Jean Bureau]] erano in grado di attaccare le mura e di disperdere le truppe sui campi di battaglia; il raffreddamento dei rapporti tra Inghilterra e Borgogna. Infatti, nel 1435, Carlo e [[Filippo III di Borgogna]] firmarono il [[Trattato di Arras (1435)|Trattato di Arras]] che riportò francesi e borgogoni a combattere dalla stessa parte contro gli inglesi. Una volta fatto questo in Francia non restava nessun principe del sangue disposto a riconoscere Enrico VI quale loro sovrano. Le conseguenze di tale cambio di rotta politico-militare si fecero già vedere a partire dall'anno successivo. Nell'aprile 1436<ref>''Storia Universale, IV.Il Basso Medioevo'', a cura di Alfredo Bosisio, pag.273</ref> Carlo riconquistò Parigi, lasciando nelle mani di Enrico VI soltanto la Normandia, Calais e la Guienna. Gli anni che andarono da quella data fino al 1440 furono terribili:
Riga 22:
''"la guerra contro gli inglesi, frantumata in innumerevoli episodi locali, fu combattuta (e con successo), tra gli orrori della fame, delle epidemie, del brigantaggio che funestavano tutta la Francia"''<ref>''Ibidem'', pag.273</ref>
 
Gli inglesi cercarono di giungere pertanto ad un accordo di pace, nel 1445: il giovane Enrico VI avrebbe sposato la nipote di Carlo VII, Margherita d'Angiou, ed in cambio il Maine e l'Angiò sarebbero ritornate alla corona di Francia. Normandia, Guienna e e Calais sarebbero rimaste in mano inglese. Fatto sta che la cessione dei territori non ci fu e gli anni che andarono dal 1448 al 1453 segnarono la perdita della Normandia ([[battaglia di Formigny]], 1450) e della Guienna ([[Battaglia di Castillon]], avvenuta nel luglio del 1453<ref>''Ibidem,'' pag.273</ref>), lasciando nelle mani inglesi soltanto [[Calais]] e le Isole del Canale. Uno dei motivi per cui Carlo non procedette alla conquista anche di quest'ultimo possedimento può essere ravvisato dal fatto che il 29 maggio di quell'anno, la capitale dell'Impero Bizantino, Costantinopoli, cadde nelle mani dei turchi. Lo shock dell'avvenimento avrebbe talmente scosso le coscienze religiose, da bloccare la completa riconquista del suolo francese.<ref>''Ibidem.'' Ho dedotto questa informazione dalla frase che riporto: "A far cessare la guerra concorse, quantunque in modo non determinante, la profonda commozione prodotta in tutto il mondo cristiano dalla caduta di Costantinopoli in possesso dei Turchi (29 maggio 1453)...La Francia cristiana ne risentì più degli altri paesi occidentali"</ref>
 
=== La restaurazione del potere regio: centralizzazione del potere regio ===
Riga 30:
 
Nel campo amministrativo, la burocrazia fu riorganizzata dall'attività di [[Jacques Coeur]], che promosse l'espansione del commercio francese in Italia e nel mediterraneo.<ref>''Il Basso Medioevo''...pag.273</ref>
 
Altra operazione di rafforzamento del potere reale fu il ristabilimento delle antiche normative [[Gallicanesimo|gallicane]]: nel 1438, per legarsi il Clero, impose a quest'ultimo il giuramento della Prammatica Sanzione, con la quale il sovrano aveva il diritto di scegliere i vescovi, lasciando poi al Papa la consacrazione. Un atto di forza che non fu ritirato e che sarà uno dei perni della politica francese fino a [[Napoleone I|Napoleone]].
 
Riga 37:
Gli ultimi anni del regno di Carlo vennero contraddistinti da una certa ostilità con il figlio maggiore [[Luigi XI di Francia|Luigi]] quando questo chiese maggiori poteri insieme al titolo di Delfino richiesta che il padre gli rifiutò. A seguito di questo pare che Luigi abbia tentato di destabilizzare la posizione del padre attraverso vari complotti arrivando anche a discutere aspramente con [[Agnese Sorel]] amante del padre. Quando nel [[1446]] nacque il suo ultimo figlio, anch'egli chiamato Carlo, il re spedì Luigi nel [[Delfinato]], i due non si incontrarono più e quando Carlo lo richiamò a corte il figlio preferì andare presso la corte di Borgogna arrivandovi nel [[1456]].
 
Nel [[1458]] Carlo cadde malato, sulla gamba gli comparve un'ulcera (forse uno dei primi sintomi del [[Diabete]]), ma rifiutò di curarsi. Egli richiamò di nuovo il figlio, ma questi non rispose preferendo rivolgersi ad alcuni astrologi per farsi predire il momento in cui il padre sarebbe morto. Carlo riuscì a sopravvivere per altri due anni e mezzo circa nonostante il procedere della malattia dovendo anche far fronte alla ribellione di uno dei suoi vassalli Jean V, conte d'Armagnac ([[1420]]-[[1473]]). Infine nel luglio [[1461]] i medici dichiararono che egli non avrebbe superato il mese di agosto, cadde preda dI un delirio convincendosi di essere circondato da traditori fedeli solo a suo figlio. Vittima di un'altra infezione che gli colpì la mascella generando un ascesso nella bocca non poté mangiare o bere per diversi giorni a causa del gonfiore. Carlo chiamò di nuovo Luigi, ma senza successo. Infine egli morì per [[setticemia]] il 22 luglio [[1461]] con il figlio minore al proprio capezzale. Carlo fu sepolto nella chiesa di St. Denis.
[[File:L Adoration des Mages.jpg|thumb|339x339px|L'adorazioni dei re Magi (L Adoration des Mages) fu una delle poche miniature in cui viene raffigurato il re Carlo VII di Francia.]]