Guerra di Padova: differenze tra le versioni

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{{simbolo|Flag of Florence.svg}} [[Repubblica di Firenze]]<br />
{{simbolo|Coat of arms of the House of Este (1239).svg}} [[Estensi|Marchesato d'Este-Ferrara]]<br />
|Comandante1=[[Pandolfo III Malatesta|Pandolfo Malatesta]]<br />[[Paolo Savelli]]<br />[[Carlo Zeno]]<br />[[Galeazzo Cattaneo da Grumello]]
|Comandante2=[[Francesco Novello da Carrara]]<br />[[Niccolò d'Este]]
|Effettivi1=
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}}
 
La '''guerra di Padova''' fu un conflitto combattuto nel [[1404]]-[[1405]] tra la [[Repubblica di Venezia|Serenissima Repubblica di Venezia]] e lo [[Da Carrara|Stato Carrarese]], conclusosi con la conquista veneziana di [[Padova]] e dell'intero [[Veneto]] e la fine della [[Signoria cittadina|Signoria]] della famiglia [[Da Carrara]].
 
== Preludio ==
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La morte, nel [[1402]], del [[Duca di Milano]] [[Gian Galeazzo Visconti]] fornì la miccia per un nuovo conflitto. La morte del Visconti aveva infatti lasciato temporaneamente il [[Ducato di Milano]], l'altra grande potenza dell'Italia settentrionale, privo di una guida forte e preda dell'espansionismo dei suoi tradizionali nemici: la [[Repubblica di Firenze]] e gli stessi [[Carraresi]] di [[Padova]], che ne avevano approfittato occupando [[città]] e [[castello|castelli]]. La duchessa [[Caterina Visconti]], [[reggente]] per il figlio [[Giovanni Maria Visconti|Giovanni Maria]], aveva allora chiesto aiuto al [[Doge (Venezia)|doge di Venezia]] [[Michele Steno]], promettendo, nel marzo [[1404]] la cessione di [[Verona]], occupata dai Carraresi, e [[Vicenza]], allora assediata.<br />
Poiché il 24 aprile la [[Domini di Terraferma|dedizione di Vicenza]] alla [[Serenissima]] aveva reso quest'ultima di fatto signora di quel territorio, Venezia pretese dal nuovo [[Signoria cittadina|Signore]] carrarese, [[Francesco Novello da Carrara|Francesco Novello]], che ponesse termine alle devastazioni delle terre beriche.<br />
Poiché però Francesco Novello persisteva nel mettere a ferro e fuoco il vicentino e poiché, inoltre, il 7 maggio anche [[Cologna Veneta]] si era data a Venezia, ma era stata occupata dai Carraresi, per la Repubblica di Venezia la guerra divenne inevitabile.<br />
Frattanto Caterina Visconti cedeva alla Repubblica anche [[Belluno]] (18 maggio), [[Bassano]] (10 giugno) e [[Feltre]] (15 giugno), da cui, per un'antica legge del [[1220]], vennero espulsi tutti coloro che possedessero terre nel padovano.
 
== Il conflitto ==
Venezia nominò quindi ''Capitano Generale'' dell'[[esercito veneziano|esercito campale]] il [[Pesaro|pesarese]] [[Pandolfo III Malatesta|Pandolfo Malatesta]], provvedendo al contempo a fortificare le lagune e le foci dei fiumi, che costituivano la principale via d'accesso dall'entroterra. L'esercito venne raccolto facendo ampio ricorso ai più famosi [[capitano di ventura|capitani di ventura]] del tempo: [[Paolo Savelli]], [[Taddeo del Verme]], [[Obizzo da Polenta]], Signore di [[Ravenna]], e altri, mentre una piccola flottiglia fluviale, al comando del [[patriziato veneziano|patrizio]] [[Marco Grimani (guerra di Padova)|Marco Grimani]], doveva sostenere le operazioni di terra.
 
Nonostante la rapida conquista della fortezza di [[Gambarare]], porta d'accesso al Padovano, la costruzione di un [[vallo]] difensivo da parte dei Carraresi sbarrò ugualmente il passo ai Veneziani. A quel punto il [[Marchese di Ferrara]] [[Niccolò d'Este]] ne approfittò per rioccupare il [[Polesine]], che Venezia teneva a pegno d'un debito da lui contratto con la Repubblica, cui si erano frattanto alleati i [[Gonzaga]] di [[Mantova]].<br />