Risiera di San Sabba: differenze tra le versioni

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Oltre ai prigionieri destinati ad essere uccisi o deportati per motivi politici o razziali, vi furono imprigionati anche civili catturati nei rastrellamenti o destinati al lavoro forzato. Le vittime (stimate fra le tremila e le cinquemila) venivano fucilate, oppure uccise con un colpo di mazza alla nuca, oppure avvelenate con i gas di scarico dei furgoni. A causa di queste uccisioni, alle volte la Risiera di San Sabba viene impropriamente definita "campo di sterminio"<ref>La definizione di "Campo di sterminio" (in [[lingua tedesca|tedesco]] ''Vernichtungslager'') è riservata ad una serie di strutture - quasi esclusivamente situati in Polonia - la cui principale od esclusiva attività era quella dell'eliminazione fisica dei deportati. Si veda in merito {{Cita web |url=http://www.deathcamps.org/ |titolo=Aktion Reinhard Camps |sito=Deathcamps.org |editore=Holocaust Education & Archive Research Team |lingua=en}}</ref>.
 
Nel [[lager]] c'era un [[forno crematorio]], di concezione rudimentale, appositamente realizzato in luogo dell'essiccatoioperessiccatoio per il riso, che veniva utilizzato per bruciare i cadaveri. Oggi la risiera è divenuta un museo. Nel 1965 è stata dichiarata monumento nazionale<ref name="Ts">{{Cita web |url=http://www.trieste.com/cultura/musei/risierasansabba.html |titolo=Risiera di San Sabba |sito=Trieste.com |accesso=20 maggio 2016}}</ref><ref name="Gt">{{Cita web |url=http://guide.travelitalia.com/it/guide/Trieste/2112/ |titolo=Museo della Risiera di San Sabba |sito=Travelitalia.com |accesso=20 maggio 2016}}</ref>.
 
== Storia ==