Groucho Marx: differenze tra le versioni

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Ebrei statunitensi
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Tra gli omaggi di Woody Allen, sono da ricordare il film ''[[Prendi i soldi e scappa]]'' ([[1969]]), strutturato con la tecnica del ''[[falso documentario]]'', nel quale i genitori del protagonista Virgil Starkwell (Allen), mentre rispondono alle domande di un cronista, indossano maschere con le fattezze di Groucho. In ''[[Hannah e le sue sorelle]]'' ([[1986]]), il nevrotico e depresso personaggio di Mickey Sachs (Allen) capita in un cinema durante la proiezione de ''La guerra lampo dei fratelli Marx'' e - vedendo Groucho piroettare spensierato sullo schermo - trova le giuste motivazioni per continuare a vivere. In ''[[Tutti dicono I Love You]]'' ([[1996]]), sempre diretto da Allen, nella scena della festa i partecipanti sono tutti camuffati con il sigaro e i baffoni di Groucho. Un'altra citazione di Groucho Marx è presente in ''[[Terror Train]]'', un film slasher canadese in cui il killer compie i suoi delitti indossando una maschera con le caricaturali fattezze di Groucho.
 
In [[Italia]], dal 1986 il personaggio di [[Groucho (personaggio)|Groucho]] è stato inserito da [[Tiziano Sclavi]] come fedele assistente di [[Dylan Dog]], ''l'indagatore dell'incubo'' protagonista del [[fumetto]] di successo della editrice [[Bonelli editore|Bonelli]]. Il personaggio tuttavia non compare nella [[Dylan Dog - Il film|versione cinematografica del fumetto]], realizzata nel [[2009]] negli Stati Uniti, in quanto gli eredi di Groucho Marx non hanno concesso l'uso del nome e delle sembianze per il personaggio<ref name=mymov>{{cita web|url=http://www.mymovies.it/film/2009/deadofnight/rassegnastampa/469852/|titolo=Rassegna Stampa - Dead of Night|editore=''[[MyMovies]]''|accesso=26 febbraio 2010}}</ref>.
 
L'anarchica e travolgente forza distruttiva della comicità marxiana ha influenzato generi come il [[teatro dell'assurdo]] di [[Eugène Ionesco]], il quale dichiarò pubblicamente di aver tratto ispirazione dai soverchiamenti dell'ordine e delle convenzioni che i Marx proposero nelle loro opere teatrali e cinematografiche<ref name="Wolf_137">William Wolf ''1978'', p. 137</ref>.