Colle Madore: differenze tra le versioni
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{{C|più di metà della voce basata su un libro di cui non si conosce nemmeno l'editore (nemmeno cercando su opac sbn)|archeologia|arg2=Sicilia|aprile 2018}}{{Sito archeologico
|Nome = Colle Madore
|Nome_altro =
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==Scavi==
Nel [[1992]] furono trovati accidentalmente da parte di [[Antonino Caruso (artista)|Antonino Caruso]] alcuni reperti, che furono consegnati al comune
==Insediamento e rinvenimenti==
Gli scavi hanno riportato alla luce i resti di un insediamento [[Sicani|sicano]] arcaico, risalente all'[[VIII secolo a.C.|VIII]]-[[VII secolo a.C.]]. Intorno alla metà del [[VI secolo a.C.]], grazie alla sua collocazione sulle vie delle valli dei fiumi [[Torto (fiume)|Torto]] e [[Platani (fiume)|Platani]], subì una profonda ellenizzazione. I materiali archeologici testimoniano contatti con le colonie greche [[Himera|Imera]] e [[Agrigento]] e con i coevi centri indigeni. A questa fase risale un sacello (550-525 a.C.), che ha restituito un rilievo raffigurante una figura umana seduta sul bordo di una vasca: interpretato inizialmente come [[Eracle]] alla fontana, raffigura [[Minosse]], che morì in una vasca da bagno. In un lavoro di ricerca dello studioso [[Danilo Caruso]]
Lo documentano, tra l'altro, una serie di reperti [[Archeologia|archeologici]] (soprattutto una statuetta acefala di divinità femminile che ha in braccio una lepre, un pezzo di scodella con sul fondo riprodotta una [[svastica]] e una lamina decorata da [[protome|protomi]] taurine: tre rappresentazioni esplicitamente collegate ad [[Afrodite]]) e la posizione strategica di Colle Madore (nell'area che domina le vie di comunicazione poste tra [[Tirreno]] a nord e [[Mediterraneo]] a sud). Un bacino liturgico inoltre è da collegare alla centralità dell'acqua, elemento sacrale in questo santuario. In più l'attuale toponimo "Madore", che deriva dal [[Lingua greca|greco]] ''madarόs'' ("bagnato"), è collegato trasversalmente al tema (per via della presenza di falde acquifere nella zona del colle). Dopo la conquista di [[Terone]] intorno al [[483 a.C.]] la titolarità del santuario potrebbe essere passata da [[Afrodite]]-[[Astarte]] a [[Demetra]]. Durante questo periodo il sito subì una prima parziale distruzione. L'insediamento proseguì in forma ridotta fino a essere definitivamente abbandonato intorno alla fine del V secolo, in seguito alla conquista [[cartagine]]se e alla distruzione di Imera e di [[Selinunte]] nel [[409 a.C.|409]]-[[405 a.C.]]
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[[Danilo Caruso]], ''Sicania. Il sito sicano di Colle Madore: dalla leggenda alla realtà'', Catania 2004
==Collegamenti esterni==
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