Ahmad al-Inglizi: differenze tra le versioni

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Susa (Tunisia)
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Dopo la sua conversione all'islam, inizialmente si unì ai [[corsari barbareschi]] di [[Salé]].<ref> «Ahmed el Inglizi» in ''The Real Guide, Morocco'', Mark Ellingham, Shaun McVeigh Prentice Hall, p. 189 ISBN 9780137836970 </ref>
 
Quando il sultano [[Muhammad III del Marocco|Muḥammad III]] salì al trono vide che la città portuale di Salé era caduta in declino a seguito del [[terremoto di Lisbona del 1755]]. Al contempo volle punire la città di [[Agadir]] togliendole i privilegi commerciali, visto che la regione di [[Susa (Tunisia)|SusaSousse]] era spesso incline alla ribellione contro il potere centrale. Decise quindi di edificare una nuova città portuale e farla diventare il centro principale del commercio con l'estero: [[Essaouira]]. Per edificare la nuova città il sultano scelse le rovine dell'antico possedimento portoghese di [[Mogador]]. Aḥmad al-Injlīzī è noto per aver fortificato la città di [[Essaouira]] (in particolare l'entrata del porto), anticipando l'architetto francese [[Théodore Cornut]] che progettò per conto del sultano gran parte della città, la [[Kasbah]] e i quartieri reali.<ref> Dorothy Hales Gary, Baron Patrick Balfour Kinross, ''Morocco'', Viking Press, p. 1971 </ref>
 
A [[Rabat|Rabāṭ]], Aḥmad restaurò le mura della città e la vecchia [[moschea]] del complesso fortificato, detto [[Kasba degli Oudaïa]], risalente al [[XII secolo]]. <ref> http://books.google.com/books?id=t4hmPoi_CJ4C&pg=PA171 </ref> A Rabāṭ inoltre rafforzò le fortificazioni con la costruzione di nuove strutture, come il Burj Sirat su cui sorge il [[Faro di Rabat]], la fortezza detta Sqala e il Burj al-Dār (Torre della struttura), tutte strutture atte ad assicurare la difesa della costa.<ref>[http://www.qantara-med.org/qantara4/public/show_document.php?do_id=1005 Qantara - Ville de Rabat, remparts andalous et fortifications côtières : Sqala, Borj Sirat, Borj Dâr<!-- Titolo generato automaticamente -->] {{webarchive|url=https://web.archive.org/web/20150203204447/http://www.qantara-med.org/qantara4/public/show_document.php?do_id=1005 |data=3 febbraio 2015 }}</ref>