Grassano: differenze tra le versioni

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Un inedito scritto conservato presso l'[[archivio di Stato]] di [[Matera]], dà informazioni sul nome del primo "commendatore" di Grassano, nell'anno [[1365]], un certo frà Trailo Sansone di [[Troia (Italia)|Troia]].
 
Dalla documentazione esistente, formata in larga parte dai [[cabrei]]<ref>Cfr. Nicola Montesano, Antonella Pellettieri, La Commenda di Grassano attraverso un inedito cabreo del 1737, in [Quaderni, 2] del Centro Studi Melitensi, Taranto 2004</ref> della "Commenda di Grassano" si apprende che il "commendatore" dell'ordine era anche "barone di Grassano" e possedeva ''"la suddetta Terra di Grassano, ... quale è capo della Commenda predetta della Sagra Religione Gerosolimitana sotto i titoli di S. Giovani Battista e S. Marco, … e tiene sotto di sé diecinove Grancie in diversi luoghi di essa Provincia di Basilicata, come altresì in quella di Bari…"''. Il "commendatore" deteneva inoltre sul paese e sul suo territorio ''"la giurisdizione civile… come altresì la mista .."'' ed ''"anche la giurisdizione spirituale"'' ''la quale "stà usurpata da' vescovi antipassati di Tricarico"''.
 
I [[Cavalieri di Malta]] furono per secoli padroni dell'abitato e del suo territorio che amministrarono dal "Castello Commendale" posto sulla cima dell'abitato sino alla promulgazione nel [[1810]] di una legge che sopprimeva le corporazioni ''"non di interesse sociale"''. Con la soppressione della Commenda gerosolimitana il paese decadde profondamente, per poi riprendersi nei secoli successivi.
 
/*Cfr. Nicola Montesano, Antonella Pellettieri, La Commenda di Grassano attraverso un inedito cabreo del 1737, in [Quaderni, 2] del Centro Studi Melitensi, Taranto 2004*/
 
=== Carlo Levi e Grassano ===