Giuseppe Aonzo: differenze tra le versioni

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Dopo la fine della prima guerra mondiale abbandona la Regia Marina, torna alla città natale e al suo lavoro a bordo di navigli mercantili. Dal 16 agosto [[1940]], con il grado di [[capitano di fregata]] di [[Ufficiale di complemento|complemento]], partecipa alla seconda guerra mondiale al comando dei piroscafi ''Rossigni'', ''Italia'' e ''Diamante''. Terminato il conflitto è trasferito nella riserva per raggiunti limiti di età e, a decorrere dal 24 maggio 1945, esattamente trent'anni dopo lo scoppio della prima guerra mondiale riprende il suo lavoro alla ''[[Standard Oil]]'' che nel frattempo è diventata ''[[Esso Standard]]''<ref name=MarinaidItalia/>. Muore a Savona il 1º gennaio [[1954]]. Il 22 settembre [[2007]] la caserma della [[Capitaneria di porto di Savona]] è stata intitolata a Giuseppe Aonzo MOVM.
Il 10 giugno 2013 all'[[Accademia navale]] di Livorno viene donato dalla famiglia Grillo Aonzo, con il contributo del [[Gruppo ANMI "Vanni Folco"]] di Savona, un busto bronzeo installato lungo il viale dei Pini all'interno dell'Accademia stessa. Opera realizzata dalla scultrice albisolese Anna Matola.
Il 11 ottobre 2013 il calco utilizzato per realizzare il busto bronzeo è stato donato al Museo di scienze nautiche Leon Pancaldo di Savona, istituto frequentato dal comandante Aonzo (su desiderio della famiglia).
Copia in terracotta rossa è stata donata, sempre dalla famiglia Grillo Aonzo, al museo navale della Spezia il 4 dicembre 2014.