Architettura romanica in Italia: differenze tra le versioni

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La ripresa di motivi paleocristiani (navate divise da colonnati, presenza di [[transetto]]) si ebbe anche nella [[cattedrale di Sessa Aurunca]] ([[1103]]), nella [[Chiesa del Santissimo Crocifisso (Salerno)|chiesa del Crocifisso]] a [[Salerno]] (X-XI secolo), nel [[duomo di Benevento]] e nella [[Chiesa di San Rufo (Capua)|chiesa di San Rufo]] a [[Capua]].
 
Negli edifici del XII e XIII secolo si riscontrano invece forti influssi arabosiculi-sicilianinormanni e moreschi diffusi a partire da [[Amalfi]], come nel [[duomo di Casertavecchia]] (con archi acuti, finestre a ferro di cavallo nel transetto e archetti intrecciati poggianti su colonnine nel [[tiburio]]), nel [[duomo di Amalfi]] ([[1266]]-[[1268]]) ad con archi acuti intrecciati in facciata, sul campanile e nel chiostro; un intreccio reso ancora più complesso nel [[chiostro dei Cappuccini]] ([[1212]]). A [[Napoli]] invece il romanico è quasi del tutto scomparso, ciò a causa delle superfetazioni successive. Esso è riscontrabile nella zona centrale della [[Chiesa di San Giovanni a Mare]] e nel pregevole chiostro del [[Complesso del Convitto Nazionale|Convitto Nazionale]] in [[Piazza Dante (Napoli)|Piazza Dante]]: particolarmente interessanti risultano i capitelli e le colonne [[zoomorfe]] e [[antropomorfe]]. A [[Salerno]] sono notevoli le opere di mosaici e intarsi cosmateschi con influenze islamiche.
 
==Romanico pugliese==