Pastorizia: differenze tra le versioni

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[[File:Maremma-Abruzzese.jpg|thumb|left|[[Cane da pastore]] maremmano-abruzzese]]
 
Quanti animali erano coinvolti nella migrazione tra ciascuna delle coppie di poli che costituivano le mete del pendolare annuale? Gli storici hanno proposto una pluralità di dati. Per un'area chiave della pastorizia italiana, la [[Romagna]] anticamente appartenente al [[Granducato di Toscana]], le cui pecore migravano, per l'inverno, nella [[Maremma grossetana]], ha proposto una serie di valutazioni Antonio Saltini, che sulla base del rapporto medio nazionale tra animali migranti e stanziali suppone che nella [[Romagna]] granducale a metà dell'[[Ottocento]] si dovessero attribuire 35.000 capi alle greggi migranti, 105.000 a quelle stanziali. Considerando, peraltro, che la Romagna presentava caratteri che non rispecchiavano la media delle condizioni nazionali, e supponendo che, per l'entità del [[Pastorizia|gregge]] allevato in ogni podere romagnolo di collina, i poderi il cui gregge fosse più consistente dovessero affidare, in autunno, parte degli animali a “fida” ad un pastore migrante, ha proposto di elevare il numero degli animali transumanti a 50.000. Se, peraltro, le femmine del gregge romagnolo complessivo fossero, come pare verosimile, 100.000, reputandone maggiore la percentuale nelle greggi migranti, costituendo i “castrati” piuttosto produzione poderale, ha proposto di ripartire il totale tra 60.000 pecore stanziali, 40.000 migranti. <ref name="Romagna"> Antonio Saltini,'' Fiere e mercati nel pendolo della transumanza,'' in Romagna arte e storia, n.60 2000 </ref>
 
=== La transumanza ===