Wilmington (Carolina del Nord): differenze tra le versioni

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Il 27 febbraio del [[1776]] le [[lealisti (rivoluzione americana)|truppe lealiste]] inviate da [[Boston]] per occupare la [[Carolina del Nord]] furono intercettate dai [[minutemen (milizia)|miliziani]] nella località di Moore's Creek Bridge, nei pressi dell'odierna città. Qui furono sconfitti e il tentativo di occupazione venne respinto.
 
Nella [[guerra di secessione americana]] il portòporto della città fu un'importante roccaforte [[Stati Confederati d'America|confederata]]. Solo nel febbraio del [[1865]], con la caduta di ''Fort Fisher'', le forze dell'[[Unione (guerra di secessione americana)|Unione]] conquistarono la città.
 
Nel novembre del [[1898]] a Wilmington vi fu uno dei più gravi episodi di razzismo contro gli [[afroamericano|afroamericani]]. Una folla di bianchi incendiò la sede del giornale ''The Daily Record'' [[Linciaggio|linciando]] molti abitanti di colore della parte [[nord|settentrionale]] della città. Gli eventi costrinsero alle dimissioni del sindaco, aderente al [[Partito Repubblicano (Stati Uniti)|Partito Repubblicano]], sostituito da un leader [[Partito Democratico (Stati Uniti)|Democratico]]. La questione ebbe molto risalto perché avvenne in quella che era la maggiore città della [[Carolina del Nord]] all'epoca, orientando così l'intero stato al cambiamento elettorale.