Gérard Genette: differenze tra le versioni

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|Attività = critico letterario
|Attività2 = saggista
|Attività3 = esteta
|Nazionalità = francese
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Tra le sue opere si segnala la serie di ''[[Figure]]'' (''Figures''), e in particolare il quarto volume, intitolato ''[[Nuovo discorso del racconto]]'' (''Nouveau discours sur le récit''). Anche se la sua influenza è stata minore di quella di Barthes e Lévi-Strauss, è tuttora difficile non imbattersi (anche al di fuori dello [[Strutturalismo (filosofia)|strutturalismo]]) in termini e tecniche derivanti dal suo lessico specifico: sono suoi, ad esempio, [[neologismo|neologismi]] tecnici come ''[[paratesto]]'' ed ''(extra-)diegetico''.
 
Celebri e studiati sono inoltre i due volumi ''L'opera dell'arte'' ([[1994]]-[[1997|97]]), di particolare interesse nel campo dell'[[Esteticaestetica]]. Di grande importanza è la spiegazione dei predicati estetici, e la definizione di apprezzamento estetico. {{Citazione|Per me, l'apprezzamento estetico è costitutivamente oggettivista perché non può rinunciare al proprio corollario di oggettivazione senza pregiudicare se stesso come apprezzamento: se giudico bello un oggetto, non posso nello stesso tempo (con lo stesso atto) ammettere la proposizione soggettivista, e tipicamente riduttrice, che mi dice "Tu lo giudichi bello, ma significa solo che ti piace". Non si può al contempo amare un oggetto e non pensare che questo oggetto sia oggettivamente amabile: l'amore consiste in questa credenza oggettivista."|Gérard Genette, ''L'opera dell'arte - La relazione estetica'', Bologna: Clueb, 1999, p. 103}}
 
Genette fu attivo sia come studioso che come insegnante, in qualità di ''Ancien Directeur de recherches'' presso l'[[École des Hautes Études en Sciences Sociales]]. Fu inoltre [[visiting professor]] alla [[New York University]]. Diresse la collana "Poétique" presso le [[Éditions du Seuil]].