Cleonimo: differenze tra le versioni

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Giunto in [[Italia]] per combattere al servizio dei [[Taranto|tarantini]] contro [[Antica Roma|romani]] e [[lucani]], sottomise [[Corcira]], importante nodo per gli equilibri commerciali nel [[Mar Mediterraneo|Mediterraneo]]; nel [[302 a.C.]], una volta deciso lo sbarco sulle coste della Puglia, conquistò la città di ''Thuriae'' (identificata nell'insediamento di [[Monte Sannace]]), ma fu immediatamente ricacciato in mare dal pronto intervento del console [[Marco Emilio Paolo]].<ref name="TLX2">[[Tito Livio]], ''[[Ab urbe condita libri]]'', X, 2.</ref>
 
Un'altra versione riportata sempre da Livio afferma che l'esercito romano era condotto dal dittatore [[Gaio Giunio Bubulco Bruto]], e che i greci abbandonarono la cittàl'[[Italia]] senza combattere all'arrivo dei romani.<ref name="TLX2" />
 
Cleonimo, dopo aver doppiato il capo di [[Brindisi]], spinse la flotta verso nord. Venendosi a trovare tra il rischio degli [[Illiri]] da un lato dell'[[Adriatico]] e l'assenza di porti sul lato litoraneo italico (''importuosa Italiae litora''), giunse infine sui ''litora Venetorum''. Qui, dopo aver mandato una squadra di avanscoperta, risalì il fiume Medoaco (l'attuale [[Brenta (fiume)|Brenta]]) fino a raggiungere [[Padova]]. Sconfitto dopo le prime razzie dalla ''juventus patavina'' ritornò sui propri passi con un quinto dell'[[Esercito spartano|esercito]], avendo corso il rischio di una completa disfatta.<ref name="TLX2" />