Berlusconismo: differenze tra le versioni

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Un linguaggio semplice e non specialistico che annulli la distanza e la diversità con i destinatari della comunicazione e agevoli l'identificazione del pubblico con il leader politico<ref name=ECaniglia156/>. A questo scopo risultano funzionali i frequenti riferimenti agli ambiti simbolici che sono congeniali ai "portatori" della cosiddetta [[cultura di massa]]: da qui l'abbondante ricorso a familiari [[Metafora|metafore linguistiche]] attinte, ad esempio, dall'[[televisione in Italia|universo televisivo]] e, soprattutto, dal [[Calcio in Italia|mondo del calcio]], per definire gli eventi, i fenomeni, e le dialettiche politiche, a cominciare dall'originario [[Ingresso in politica di Silvio Berlusconi|ingresso in politica]], annunciato, non a caso, come una "discesa in campo"<ref name=ECaniglia156>Enrico Caniglia, ''Berlusconi, Perot e Collor come political outsider. Media, marketing e sondaggi nella costruzione del consenso politico'', 2000 (p. 156)</ref>.
 
L'analisi del saggista [[Alessandro Amadori]] vi riconosce una strategia di comunicazione connotata dall'uso di un [[codice linguistico]] puerile, al quale sono riconducibili anche le occorrenze di particolari [[luogo comune|espressioni comuni]]<ref name="Amadori110"/>. Si tratta di una sorta di ''[[baby talk]]'', rivelatore di un [[infantilismo]] comunicativo di base, i cui esiti, peraltro, risultano premianti sia in termini di [[comunicazione efficace|efficacia comunicativa]] e [[persuasione (comunicazione)|persuasiva]], sia di acquisizione del consenso<ref name="Amadori110">[[Alessandro Amadori]], ''Mi consenta. Metafore, messaggi, simboli. Come Silvio Berlusconi ha conquistato il consenso degli italiani'', pag. 110 e segg.</ref>. Analoghe conclusioni, seppur partendo da un'analisi più aderente all'orizzonte linguistico, sono raggiunte da [[Raffaele Simone]]<ref name="Simone2001">[[Raffaele Simone]], ''Se l'avessero preso da piccolo'', in "Italiano e oltre", n. xvi, 2001, pag. 132 e segg.</ref>, che riconosce a Berlusconi doti da «comunicatore di professione»<ref name="Simone1997"/>, che si realizzano proprio attraverso l'utilizzo di un linguaggio teso alla semplificazione: l'invenzione di «[[Metafora concettuale|metafore semplificatorie]]»<ref name="Simone1997"/>, il «linguaggio intenzionalmente basso»<ref name="Simone1997"/>, sono elementi che corrispondono alla sua «retorica semplificatoria»<ref name="Simone1997"/>, che si avvale di un lessico e di un [[fraseologia|fraseggio]] basso<ref name="Simone1997">[[Raffaele Simone]], prefazione a ''Parola da Cavaliere'', 1997 (pp. IX-XIV)</ref>.
 
==== ''Mi consenta!'' ====