Giselle: differenze tra le versioni

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Fu [[Théophile Gautier]], scrittore autorevole e critico d'arte, a ideare il balletto ''Giselle'', sfogliando le pagine del romanzo "[[De l'Allemagne]]" di [[Heinrich Heine]]. L'autore fu profondamente affascinato dalla leggenda delle [[Vila (folklore)|Villi]], spiriti della tradizione slava.
 
Nel [[1841]], animato dalla fervente ammirazione per la ballerina [[Carlotta Grisi]], decise di iniziare a scrivere di suo pugno un balletto intitolato ''Les Wilis. Balletto''. In un primo tempo, il timore di attirarsi lo sdegno di quanti, ritenendolo un grande romanziere, avrebbero considerato questa opera troppo effimera e superficiale lo fece vacillare nel suo intento. Successivamente, forse anche grazie ai versi di ''[[FantomesFantômes]]'', tratti dalla raccolta ''[[Orientales]]'' di [[Victor Hugo]], comprese la dignità letteraria del tema che aveva prescelto e sciolse ogni riserva.
 
La sera stessa in cui prese la decisione si recò all'[[Opéra National de Paris]] dove incontrò il drammaturgo [[Jules-Henri Vernoy de Saint-Georges]], cui volle affidare l'incarico della stesura del [[libretto]]. Entusiasta della proposta, il drammaturgo completò in pochi giorni una bozza, che però si discostava molto dal pensiero originario di [[Théophile Gautier|Gautier]]. I due autori allora decisero di redigere a quattro mani il libretto definitivo, che fu accolto immediatamente all'[[Opéra National de Paris]].