Impero latino di Costantinopoli: differenze tra le versioni

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Il doge [[Enrico Dandolo]] ebbe allora una brillante idea, quella di offrire loro il trasporto in cambio della conquista della città ribelle di [[Zara]], che era uno degli scali sulla rotta di Terrasanta. Essi accettarono, ma il saccheggio e la conquista di una città cattolica suscitò in seguito un'ondata di scandalo nella Cristianità. [[Papa Innocenzo III]] scomunicò i veneziani, ma non arrivò a una paradossale scomunica dei crociati, formalmente suoi inviati. A Zara il Dandolo incontrò Alessio di Bisanzio, figlio del detronizzato Isacco, che gli chiese aiuto per rovesciare l'attuale imperatore che usurpava il trono.
 
La posta era molto allettante e Alessio aggiunse sul piatto una forte ricompensa in denaro e la ricomposizione della [[Grande Scisma|Scisma d'Oriente]]. Fu così che nel [[1203]] i veneziani e i crociati giunsero a Costantinopoli, rovesciando Alessio III, restaurando Isacco e Alessio IV e prendendo sostanzialmente possesso della città, che fu poi saccheggiata duramente in seguito alle proteste dell'aristocrazia bizantina stanca delle prepotenze e dell'ingerenza occidentale ([[1204]]).
 
L'impero bizantino venne rovesciato e le sue terre vennero spartite tra [[Baldovino I di Costantinopoli|Baldovino conte di Fiandra]], eletto dai crociati "imperatore latino di Costantinopoli", che ne prese un quarto; un quarto venne preso dal marchese Bonifacio di Monferrato, comandante supremo della crociata; un altro quarto andò ai principi e baroni franchi che avevano preso parte all'impresa; l'ultima parte, che venne successivamente aumentata di un ottavo nella definitiva revisione delle assegnazioni, venne presa dai veneziani, che si appropriarono delle [[isole della Grecia]] e dei principali scali navali, assicurandosi il monopolio dei traffici nel Mediterraneo orientale a discapito dei rivali [[Genova|genovesi]]. I crociati non erano né interessati né in grado di costituire una vera e propria compagine statale come neppure uno Stato sul modello feudale. I nobili bizantini si erano rifugiati ai confini dell'ex-impero, dove si organizzarono in piccoli stati ([[Nicea]], [[Trebisonda]], etc.), meditando la rivincita.