Internazionale Comunista: differenze tra le versioni

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# Tutta l'attività di propaganda e di agitazione deve essere di natura autenticamente comunista e conforme al programma e alle decisioni dell'Internazionale Comunista. Tutta quanta la stampa di partito deve essere sotto la direzione di comunisti fidati che abbiano dato prova di devozione alla causa del proletariato. La dittatura del proletariato non dev'essere considerata semplicemente come formula d'uso corrente meccanicamente appresa; bisogna propugnarla in modo da renderne comprensibile la necessità a qualsiasi comune operaio od operaia, ad ogni soldato e contadino, partendo dai fatti della loro vita di tutti i giorni, che bisogna riferire e utilizzare quotidianamente nella nostra stampa. I periodici e le altre pubblicazioni, e tutte le case editrici del partito, devono essere completamente subordinate al praesidium del partito, indipendentemente dal fatto che in quel dato momento il partito sia legale o clandestino. Non bisogna permettere che le case editrici abusino della propria indipendenza e portino avanti una linea politica che non sia in assoluta armonia con la linea politica del partito. Negli articoli del giornale, nelle assemblee popolari, nei sindacati e nelle cooperative, ovunque gli aderenti all'Internazionale Comunista siano presenti, è necessario denunziare, sistematicamente ed implacabilmente, non soltanto la borghesia, ma anche i suoi servi, i riformisti di ogni sfumatura.
# Qualsiasi organizzazione che voglia aderire all'Internazionale Comunista deve rimuovere, sistematicamente, i riformisti e i centristi da tutti gli incarichi di responsabilità all'interno del movimento operaio (organizzazioni di partito, comitati di redazione, sindacati, gruppi parlamentari, cooperative, organi di governo locali) e sostituirli con comunisti collaudati, anche se, soprattutto all'inizio, sarà necessario sostituire degli opportunisti "esperti" con dei semplici lavoratori di base.
# Praticamente in tutti i paesi d'Europa e d'America la lotta di classe sta entrando nella fase della guerra civile. In questa situazione i comunisti non possono assolutamente contare sulla legalità borghese<ref>Leonardo P. EssiD'Alessandro, sono''I costrettidirigenti acomunisti crearedavanti ovunqueal un'organizzazione[[Tribunale clandestinaspeciale parallelaper chela neldifesa momentodello decisivoStato aiuterà(1926-1943)|Tribunale ilspeciale]]'', partitoRoma: aCarocci, fareStudi ilstorici: suorivista doveretrimestrale perdell'Istituto laGramsci: rivoluzione50, 2, 2009, p. In535, tuttiricorda ituttavia paesiche inpochi cuigiorni iprima comunistidel nonprocesso sonoa inGramsci gradoda diparte operaredel legalmente,tribunale adi causaMussolini, delloil statopartito comunista d'assedioItalia odiramò diun leggicomunicato d'emergenzain cui si contestava la legittimità del processo, ècon assolutamentequeste indispensabileparole: affiancare"potendo alaccusare lavoroi legaledetenuti quellodi clandestino.appartenenza al Partito comunista
in un’epoca in cui questa appartenenza [[Nullum crimen, nulla poena sine praevia lege poenali|non costituiva ancora «reato»]] essendo il partito
legalmente riconosciuto, con una propria stampa legale e un proprio gruppo parlamentare
alla Camera, si è cercato di deformare la natura del Partito comunista presentandolo
come un’organizzazione di bande armate [...] Non occorre ricordare che
si tratta [...] di una attività riferentesi al periodo precedente alla applicazione delle leggi
eccezionali. Non occorre ricordare che i deputati comunisti ([[Gramsci]], Maffi, Borin,
[[Ezio Riboldi|Riboldi]]) sono stati arrestati [[Secessione_dell%27Aventino#La_decadenza_dal_mandato_parlamentare|prima di essere stati dichiarati decaduti dal loro mandato]]".</ref>. Essi sono costretti a creare ovunque un'organizzazione clandestina parallela che nel momento decisivo aiuterà il partito a fare il suo dovere per la rivoluzione. In tutti i paesi in cui i comunisti non sono in grado di operare legalmente, a causa dello stato d'assedio o di leggi d'emergenza, è assolutamente indispensabile affiancare al lavoro legale quello clandestino.
# Il dovere di divulgare le idee comuniste include il preciso dovere di portare avanti un'attività di propaganda sistematica ed energica nell'esercito. Laddove tale opera di agitazione sia impedita dalle leggi d'emergenza, bisogna portarla avanti clandestinamente. Il rifiuto d'assumersi un compito di questo genere equivarrebbe al ripudio del dovere rivoluzionario ed è incompatibile con l'appartenenza all'Internazionale Comunista.
# Bisogna fare opera d'agitazione sistematica e programmata nelle campagne. La classe operaia non può consolidare la propria vittoria se con la propria linea politica non si è assicurato l'appoggio di almeno parte del proletariato rurale e dei contadini più poveri, e la neutralità di parte della popolazione rurale rimanente. Attualmente l'attività comunista nelle zone rurali va acquistando un'importanza di primo piano. Bisogna portarla avanti soprattutto valendosi dell'aiuto dei lavoratori comunisti urbani e rurali che hanno stretti rapporti con le campagne. Il trascurare questo lavoro o l'abbandonarlo nelle mani malfide dei semiriformisti equivale alla rinuncia alla rivoluzione proletaria.