Terremoto di Carlentini del 1990: differenze tra le versioni

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Secondo dati ufficiali del 3 gennaio 1990, gli edifici inagibili assommavano a {{formatnum:6103}} così ripartiti: {{formatnum:5133}} in provincia di Siracusa, 929 in provincia di Catania e 41 in provincia di Ragusa. I senzatetto complessivi erano stati censiti in {{formatnum:13217}}, così ripartiti: {{formatnum:11835}} in provincia di Siracusa, {{formatnum:1310}} in quella di Catania e 72 in quella di Ragusa<ref name="ispra"/>.
 
Il sisma fu stimato di VIII-VII grado della [[scala Mercalli]]<ref name="ispra"/> e la [[magnitudo momento]] di 5,7, con una durata di circa 45 secondi, cui seguìrono ulteriori cinque scosse più lievi all'1:33, 1:36, 1:50, 1:53 e 7:36<ref name="lastampa"/>. Un'ulteriore forte scossa avvenne il pomeriggio di domenica 16 dicembre 1990. L'epicentro venne stimato inizialmente nel golfo di Noto; successivamente l'Istituto Nazionale di Geofisica, indicò l'area di [[Augusta (Italia)|Augusta]], tra la stazione di Brucoli e l'estrema periferia nord-est della città<ref name="ispra"/>.
 
Il sisma danneggiò anche le comunicazioni ferroviarie che furono interrotte sulla [[Ferrovia Messina-Siracusa|Catania-Siracusa]] e sulla [[Ferrovia Catania-Caltagirone-Gela|Catania-Caltagirone]]: rimasero fortemente lesionati gli edifici delle stazioni di [[stazione di Brucoli|Brucoli]] e di [[stazione di Scordia|Scordia]], altri solo danneggiati. Danneggiati edifici pubblici in varie località: a [[Mineo]], l'Ospedale, a [[Scordia]], il Municipio, a [[Calatabiano]] un ponte stradale <ref name="lastampa"/>.