Ministero delle imprese e del made in Italy: differenze tra le versioni

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[[File:CarloCalendaMinistero.jpg|thumb|198x198px|[[Carlo Calenda]], Ministro dello Sviluppo economico]]
Il '''Ministero dello sviluppo economico (MiSE)''' è il [[dicastero]] del [[governo della Repubblica Italiana|governo italiano]] che comprende [[politica industriale]], [[commercio internazionale]], [[Telecomunicazione|comunicazioni]] ed [[Produzione di energia elettrica|energia]]. È stato istituito nel [[2006]], a seguito della riorganizzazione del Ministero delle attività produttive (fino al [[2001]] Ministero dell'industria, del commercio e dell'artigianato), al quale nel [[2008]] sono stati accorpati il [[Ministero delle comunicazioni]] e il [[Ministero del commercio internazionale]].
 
L'attuale [[Ministro della Repubblica Italiana|ministro]] è [[Carlo Calenda]] dal 10 maggio [[2016]], dopo le dimissioni di [[Federica Guidi]]<ref>{{Cita web|url=http://www.repubblica.it/economia/2016/03/31/news/guidi_intercettazione_emendamento_inchiesta-136632773/?rss|titolo=La ministra Guidi si è dimessa per l'intercettazione con il compagno: "Domani passa l'emendamento"|sito=Repubblica.it|accesso=2016-04-05}}</ref> e il breve [[Ad interim|''interim'']] di [[Matteo Renzi]]<ref>{{Cita web|url=http://www.repubblica.it/politica/2016/04/05/news/governo_entro_settimana_scelto_nuovo_ministro_dello_sviluppo_economico-136965898/?ref=HREC1-4|titolo=Governo, Mattarella affida a Renzi interim del ministero dello Sviluppo economico|sito=Repubblica.it|accesso=2016-04-05}}</ref>. La sede principale è [[Palazzo Piacentini (Roma)|Palazzo Piacentini]], in [[via Vittorio Veneto]].
 
== Evoluzione storica ==
A partire dall'[[Unità d'Italia]] nel [[1861]], le politiche relative alle attività produttive rientravano nell'ambito del Ministero per l'agricoltura, l'industria e il commercio, soppresso per un brevissimo periodo tra il [[1877]] e il [[1878]] dal [[Governo Depretis II]] ma subito ricostituito. Nel [[1916]], con il [[governo Boselli]], viene aggiunta la competenza sul lavoro e la previdenza sociale ma scorporata l'agricoltura, creando così il Ministero per l'industria, il commercio e il lavoro. Nel [[1920]], con il [[governo Giolitti V]], viene istituito il nuovo [[Ministero del lavoro e della previdenza sociale]], lasciando il Ministero dell'industria e del commercio.
 
Durante il [[governo Mussolini]] avvengono varie trasformazioni: nel [[1923]] viene istituito il Ministero dell'economia nazionale, accorpando i tre ministeri del Lavoro e della previdenza sociale, dell'Industria e del commercio, e dell'Agricoltura, ma viene soppresso nel [[1929]] trasferendo le competenze sull'agricoltura nel ricostituito Ministero dell'agricoltura e foreste, e quelle relative a industria, commercio e lavoro nel già esistente Ministero delle corporazioni. Con la caduta del fascismo il [[governo Badoglio I]] nel [[1943]] sopprime quest'ultimo e ricrea il Ministero per l'industria, il commercio e il lavoro.
 
Nel dopoguerra, prima con il [[Governo Parri]] nel [[1945]] le competenze vengono di nuovo suddivise tra il Ministero dell'industria e il commercio e il Ministero del lavoro e della previdenza sociale, e poi con il [[Governo De Gasperi II]] nel [[1946]] viene anche scorporato il [[Ministero del commercio con l'estero]]. Nel 1966, con il [[governo Moro III]], viene aggiunta la competenza sull'artigianato con modifica del nome in Ministero dell'industria, commercio e artigianato.
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Nel [[2006]], con il [[governo Prodi II]], vengono da un lato aggiunte le competenze sulle politiche di coesione, accorpando il [[Dipartimento per lo sviluppo e la coesione economica]] dal [[Ministero dell'economia e delle finanze]], e dall'altro lato viene costituito di nuovo il [[Ministero del commercio internazionale]], con conseguente cambio della denominazione nell'attuale Ministero dello sviluppo economico.
 
Solo nel [[2008]] si decide di ripristinare la riforma Bassanini unificando nel Ministero dello sviluppo economico le funzioni del Ministero delle comunicazioni e del Ministero del commercio internazionale, che cessano di esistere a partire dal [[governo Berlusconi IV]]. L'ultima modifica è stata nel [[2014]] lo scorporo del Dipartimento per lo sviluppo e la coesione economica per costituire la nuova [[Agenzia per la coesione territoriale]].
 
== Competenze ==