Giuseppe Romita: differenze tra le versioni

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=== Da Livorno allo scioglimento dei partiti ===
Nel gennaio 1921 dopo la [[scissione di Livorno]], Romita scelse di restare nel PSI e nel maggio dello stesso anno fu rieletto in parlamento. Nell'ottobre 1922 il PSI sancì l'espulsione dei [[Riformista#Il riformismo socialista in Italia|riformistigradualisti]] che egli cercò di evitare mediando fino all'ultimo. Al IV congresso della [[Comintern|terza internazionale]] difese le ragioni dell'autonomia socialista divenendone il principale sostenitore. Le sue idee appoggiate da [[Pietro Nenni|Nenni]] al congresso straordinario del PSI nell'aprile del [[1923]] impedirono sul nascere progetti di fusione col PCI. Alle ultime elezioni della primavera del [[1924]] venne nuovamente eletto in parlamento. Il 5 novembre [[1926]] il governo fascista sciolse i partiti.
 
=== Sinossi partecipazione di Romita al parlamento del Regno ===