Massimiliano Maria Kolbe: differenze tra le versioni

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==== La Milizia dell'Immacolata ====
Durante la permanenza in Italia, Kolbe maturò e approfondì uno dei tratti essenziali della sua esperienza spirituale, legato alla venerazione di [[Maria, madre di Gesù|Maria]], che caratterizzerà poi il suo impegno pastorale. Nel [[1917]], sulla scia dell'impegno [[Teologia|teologico]] e intellettuale che i francescani avevano speso nei secoli per promuovere il riconoscimento dell'[[Immacolata Concezione]] di Maria, fondò assieme ad alcuni confratelli la "[[Milizia dell'Immacolata]]". L'obiettivo era dare continuità anche sul fronte esistenziale e pastorale al legame dei [[Frati Minori Conventuali]] con Maria, diffondendone nel mondo la devozione anche attraverso i mezzi offerti dalle tecnologie del tempo, quali la [[Stampa (processo)|stampa]] e, successivamentesuccesporcdiosivamente, la [[radiofonia|radio]]. Kolbe era infatti consapevole di doversi impegnare in un periodo storico difficile, caratterizzato dall'emergere di ideologie totalitarie e dalle sfide sociali poste dall'[[industrializzazione]], dal [[materialismo]] e, appunto, dallo sviluppo dei [[mass-media]]. Studiò quindi tutto, per vedere gli aspetti positivi di ogni realtà e costruire poi su queste basi.
 
Negli anni vissuti a Roma, Kolbe contrasse la [[tubercolosi]] che, tra alti e bassi, lo accompagnò per il resto della vita. Dall'esperienza di studio in Italia trasse anche una buona conoscenza dell'[[lingua italiana|italiano]], lingua nella quale redasse molti suoi scritti<ref name="Ragazzini">Severino Ragazzini, "San Massimilano Kolbe", Edizioni dell'Immacolata, 1999.</ref>.