Vespasiano: differenze tra le versioni

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|PostNazionalità = , che governò fra il [[69]] e il 79 col nome di '''Cesare Vespasiano Augusto''' (in latino: ''Caesar Vespasianus Augustus'')
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Fondatore della [[dinastia flavia]], fu il quarto a salire al trono nel 69 (l'[[guerra civile romana (68-69)|anno dei quattro imperatori]]), ponendo fine a un periodo d'instabilità seguito alla morte di [[Nerone]] e definito da [[Publio Cornelio Tacito|Tacito]], "lungo anno". Comandante delle truppe che erano impegnate fin dal 66 nella [[prima guerra giudaica|repressione in Giudea]], venne acclamato imperatore dalle legioni d'Egitto, Giudea, Siria e Danubio. All'arrivo dell'imperatore a Roma il senato lo riconobbe e lo nominò console per l'anno 70, insieme a suo figlio [[Tito (imperatore romano)|Tito]]. La guerra civile rappresentò una decisa rottura con il passato, sia perchèperché s'interruppe la continuità dinastica nella successione imperiale, sia perchèperché per la prima volta un imperatore venne nominato lontano da Roma. Al nuovo sovrano vennero riconosciuti con un decreto del senato tutti i poteri che erano stati propri di [[Augusto]], [[Tiberio]] e [[Claudio]]. Le clausole del documento rafforzarono il potere monarchico dell'imperatore: egli potè concludere accordi con altri popoli esterni ai [[limes romano|confini imperiali]], convocare il senato e far approvare senatoconsulti senza essere limitato da leggi e plebisciti. L'ascesa di Vespasiano fu un elemento di novità: fu un ''[[novus homo]]'', non appartenendo a una famiglia della ''[[nobilitas]]'' romana, ma essendo originario di Rieti. Nella sua politica fu attento a favorire l'integrazione dei provinciali dell'Impero come aveva in precedenza fatto Claudio.
 
== Biografia ==