Politico: differenze tra le versioni

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“[[Piero Calamandrei]] scrisse che la politica non è una professione. Il che è ovvio se si vuol dire che la politica sia soggetta alla stessa logica degli affari. Ma la nobile arte della politica vuol dire vocazione e alta professione. Essa, come dice [[Max Weber]], deve mettere insieme l’etica della convinzione e l’etica della responsabilità, ovvero saper commisurare le finalità con i mezzi disponibili, con lo sguardo addestrato a guardare nella realtà della vita“<ref>[http://mobile.ilsole24ore.com/solemobile/main/art/notizie/2018-05-04/la-politica-merita-professionisti-veri-211526.shtml?uuid=AEguX8iE&refresh_ce=1 Enrico De Mita, ‘’La politica merita professionisti veri’’, Il Sole 24 ore, 5 maggio 2018].</ref>.
{{vedi anche|Teoria delle classi politiche}}
"Nella concezione di [[Gaetano Mosca|Mosca]] e in quella di [[Vilfredo Pareto|Pareto]] ogni società, in qualunque momento storico, presenta uno strato, una fascia di individui che sono più o meno monopolizzatori della funzione politica, dell’attività politica: sono ‘i politici’, come si usa dire nel modo più corrente e abbreviato. Ma già nel momento in cui si isolano questa realtà, questo termine-concetto, si profila anche, in Mosca e in Pareto, l’idea di una cerchia più larga, di uno strato più vasto che si definisce genericamente [[classe dirigente]]. In ogni società appaiono una classe politica in senso stretto e una classe dirigente. Questa distinzione dei due grandi politologhi italiani è ancora abbastanza informe; tuttavia è il primo delinearsi della constatazione che – se, come visto, ci figuriamo la sintesi politica come una sfera – abbiamo un nucleo centrale costituito dalla classe politica, mentre intorno si ha una classe dirigente con certi rapporti di osmosi rispetto ai ‘seguaci indifferenziati’ e, dall’altra parte, rispetto al nucleo che costituisce la classe politica stessa"<ref>[[Gianfranco Miglio]], ''Lezioni di politica''. II. Scienza della politica, Bologna, Il Mulino, 2011, p. 290.</ref>.
 
== Note ==