Massimo (famiglia): differenze tra le versioni

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== Discendenza leggendaria ==
Le origini della famiglia restano oscure ecertamente leggendarie.
Una mitica tradizione fa risalire l'origine della famiglia Massimo alla ''[[Gens Fabia]]'' dell'[[antica Roma]] la quale con [[Quinto Fabio Massimo Rulliano|Quinto Fabio Rulliano]] avrebbe aggiunto nel [[IV secolo a.C.]] per [[senatoconsulto]] della [[repubblica romana]] il ''[[Onomastica romana#Cognomen|cognomen]]'' «''Maximi''». La leggenda sarebbe stata diffusa da [[Onofrio Panvinio]] (1529-1568) nel suo "De gente Maxima" del [[1556]] (Cod. Vat. 6168 pag. 166) pubblicato da [[Angelo Mai]] nel [[1843]] nel tomo IX dello "Spicilegium romanum"<ref name = Ceccarius>[[Ceccarius]], ''I Massimo'', Roma: Istituto di studi romani, 1954</ref>. Secondo il Panvinio a questa famiglia sarebbero appartenuti due [[papa|papi]] santi, [[Papa Anastasio I|Anastasio I]] e [[Papa Pasquale I|Pasquale I]]. La leggenda ebbe una certa fortuna per cui la famiglia Massimo è considerata da alcuni, fra cui [[Vittorio Spreti]], la più antica d'Europa<ref>Vittorio Spreti, ''Enciclopedia storico-nobiliare italiana: famiglie nobili e titolate viventi riconosciute dal R. Governo d'Italia, compresi: città, comunità, mense vescovili, abazie, parrocchie ed enti nobili e titolati riconosciuti, promossa e diretta dal marchese Vittorio Spreti'', Milano: Enciclopedia storico-nobiliare italiana, 1931; Rist. anast. Bologna: Forni, stampa 1969, Vol. IV, p. 478 ([http://books.google.it/books?ei=xxKRTNh41Jk40d2xhQ0&ct=result&id=AygbAAAAYAAJ&dq=Famiglia+principesca+romana+considerata+la+pi%C3%B9+antica+d%27Europa&q=secondo+una+secolare+tradizione#search_anchor Google libri]; URL consultato il 15 settembre 2010).</ref><ref>{{cita web|url= http://www.iltempo.it/spettacoli/2009/08/30/1064031-gloriosi_principi_massimo_dinastia_antica_europa.shtml|titolo= Il tempo|3= 15 settembre 2010|urlmorto= sì|urlarchivio= https://web.archive.org/web/20121110134342/http://www.iltempo.it/spettacoli/2009/08/30/1064031-gloriosi_principi_massimo_dinastia_antica_europa.shtml|dataarchivio= 10 novembre 2012}}</ref>. A [[Napoleone Bonaparte]] che chiedeva notizie sulla veridicità di tale discendenza, [[Francesco Camillo VII Massimo]], plenipotenziario di [[papa Pio VI]], rispondeva: «''Je ne saurais en effet le prouver, c'est un bruit qui ne court que depuis douze cents ans dans notre famille''»<ref name = Ceccarius/> (in realtà non potrei provarlo, è una diceria che si racconta nella nostra famiglia solo da una dozzina di secoli). Il desiderio di possedere ascendenze mitiche era abbastanza comune nelle casate dato che costituivano un'ulteriore prova della loro nobiltà: nella maggior parte dei casi le ricerche araldiche venivano affidate a noti eruditi il cui fine era di compiacere l'aristocratico committente.<ref>Amayden, p. 204</ref>