Stemma: differenze tra le versioni

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== Origine e significato ==
L'origine degli stemmi è sicuramente militare, risalente al periodo in cui i combattenti dei vari [[Esercito|eserciti]] non avevano ''[[Divisa|divise]]'' che consentissero di distinguere agevolmente un gruppo dall'altro e, soprattutto, erano organizzati in unità strettamente legate ad un ''signore'' o ''capitano'' per cui l'individuazione del capo era sufficiente per identificare tutto il gruppo. Questa affermazione può essere suffragata, ad esempio, dal fatto che l'[[esercito romano]], le cui unità erano equipaggiate con uniformi ben riconoscibili, non aveva bisogno di stemmi individuali ma si serviva esclusivamente di insegne di reparto (le principali delle quali erano le famose ''aquile legionarie''). Anche gli eserciti ''barbari'', pur se privi di equipaggiamenti uniformi, si identificavano con strutture sociali di alto livello e certo non erano articolati in singole entità legate ad un individuo; anch'essi, quindi, utilizzavano talora insegne collettive, ma erano praticamente assenti le insegne personali.
 
Il [[feudalesimo]] portò in questo campo due interessanti novità:
* la costituzione di unità militari legate da fedeltà ad un capo, più che a un sovrano o ad una entità statale;
* l'organizzazione, a titolo ricreativo, di particolari forme di combattimenti simulati, i [[Cavalleria medievale|tornei]], nei quali i ''cavalieri'' si battevano individualmente, coperti da armature che rendevano molto problematico il riconoscimento della persona; dobbiamo infine ricordare (per motivi che appariranno più comprensibili in seguito) che, nel corso dei tornei, inoltre, i cavalieri erano soliti rendere omaggio ad una qualche dama, di cui ostentavano qualche oggetto in segno di deferenza o di passione, più o meno realizzata.
 
Entrambi i fenomeni imposero la necessità di poter distinguere, anche da lontano, un cavaliere del quale non era visibile il volto. La soluzione più semplice, e che prese rapidamente piede, era quella di contrassegnare le parti più visibili e resistenti, lo scudo e la gualdrappa del cavallo, con colori disposti secondo schemi individuali. A mano a mano che si moltiplicavano i simboli personali diveniva sempre più difficile ideare nuovi schemi e quindi ai soli colori cominciarono ad aggiungersi disegni che rappresentavano armi, attrezzi, animali, piante o altri oggetti.