Villa Badoer: differenze tra le versioni

Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
Recupero di 1 fonte/i e segnalazione di 0 link interrotto/i. #IABot (v1.6.2)
+note, revisione struttura e titoli sezioni
Riga 1:
{{coord|45.030400|11.640000|type:landmark|display=title}}
 
{{UNESCO
|tipoBene = patrimonio
Line 13 ⟶ 12:
}}
 
'''Villa Badoèr''', detta '''La Badoèra''', è una [[villa veneta]] sita a [[Fratta Polesine]] ([[Provincia di Rovigo|Rovigo]]), progettata dall'architetto [[Andrea Palladio]] nel [[1554]]-[[1555]] circa e costruita negli anni [[1556]]-[[1563]] su commissione di Francesco [[Badoer|Badoèr]].<ref name="CISA">{{CISA|44|accesso=26 maggio 2018}}</ref> È la prima villa in cui l'architetto vicentino utilizzò pienamente un [[pronao]] con [[frontone]] in [[facciata]], nonché l'unica realizzata in [[Polesine|territorio polesano]].
 
Le sale del [[piano nobile]] sono finemente decorate da "[[grottesche]] di bellissima inventione dal Giallo Fiorentino".<ref name="Alberti1984">{{cite book|author=Luciano Alberti|title=Palladio e palladianesimo in Polesine|url=https://books.google.com/books?id=UhXqAAAAMAAJ|year=1984|publisher=F. Muzzio|page=50}}</ref>
 
L'edificio, assieme alle altre [[ville palladiane]] del Veneto, è inserito dal 1996 nella lista dei [[Patrimonio dell'umanità|patrimoni dell'umanità]] dell'[[UNESCO]].<ref>{{Cita web|url=https://whc.unesco.org/en/list/712/multiple=1&unique_number=843|titolo=City of Vicenza and the Palladian Villas of the Veneto|autore=UNESCO World Heritage Centre|sito=whc.unesco.org|lingua=en|accesso=2018-05-26}}</ref> La [[barchessa]] settentrionale della villa ospita dal 2009 il [[museo archeologico nazionale di Fratta Polesine]].<ref name="museo" />
 
== La committenzaStoria ==
=== La committenza ===
[[File:Villa Badoer Fratta Polesine facciata by Marcok 2009-08-16 n05.jpg|thumb|left|Il giardino e la fontana settentrionale]]
 
Riga 26:
Seguendo una tendenza molto diffusa nell'[[Patriziato (Venezia)|aristocrazia veneziana]] dopo la [[Lega di Cambrai]], nel rivolgere attenzioni all'entroterra per favorire i propri investimenti sentiva la necessità di creare un presidio dal quale amministrare la proprietà, e allo stesso tempo di manifestare il prestigio economico raggiunto attraverso una villa di adeguate caratteristiche. Procedette pertanto alla [[Bonifica idraulica|bonifica]] della Vespara e all'acquisizione di altri fondi in località Bragola, ove diede avvio alla costruzione della villa progettata da [[Andrea Palladio]] con duplice valenza economica ed estetica.
 
Costruita e abitata nel [[1556]], la villa doveva essere pertanto funzionale alla conduzione dei campi e insieme segno visibile della presenza, per così dire feudale, dei Badoer sul territorio: non a caso l'edificio sorge sul sito di un antico [[castello]] [[medioevo|medievale]]. Palladio riesce a unire in una sintesi efficace entrambi i significati, collegando il maestoso corpo dominicale alle due [[barchessa|barchesse]] piegate a semi[[cerchio]] che schermano le [[stalla|stalle]] e altri annessi agricoli.<ref name="CISA" />
 
La villa risulta ancora in fase di costruzione nel [[1557]], comparendo in una mappa degli ingegneri [[Nicolò dal Cortivo]] e [[Giacomo Castaldo]] presentata proprio ai fini della rilevazione dei fondi da bonificare, mentre da una dichiarazione ai [[Collegio dei Savi|Dieci Savi]] dello stesso Francesco Badoer è certamente completa nel [[1564]]-[[1566]].
 
Ancor oggi laLa presenza dello [[stemma]] di alleanza tra le due famiglie nella decorazione pittorica resta a testimonianza del sodalizio Badoer-Loredan, che si può considerare alle origini delle vicende che portarono alla costruzione della villa.
 
=== Il progetto e l'esecuzione ===
[[File:Villa Badoer Fratta Polesine facciata by Marcok 2009-08-16 n04.jpg|thumb|Il [[pronao]]]]
 
Riga 42:
L'esecuzione della villa, così come giunge ai giorni nostri, non si discosta in maniera rilevante dal disegno palladiano, soprattutto grazie ai lavori di restauro e ripristino eseguiti dagli [[anni 1960|anni sessanta]] dopo che il complesso venne acquisito al pubblico.
 
=== Storia successiva ===
Probabilmente sfruttando le sottostrutture del castello medievale, il corpo dominicale della villa sorge su un alto [[Basamento (architettura)|basamento]], richiamando precedenti illustri come [[villa Medici]] a [[Poggio a Caiano]] di [[Giuliano da Sangallo]], o la poco lontana [[villa dei Vescovi]] a [[Torreglia|Luvigliano]] di [[Giovanni Maria Falconetto]]. Ciò rende necessaria una scenografica scalinata a più rampe, la principale a scendere nella [[corte (architettura)|corte]], e le due laterali a connettersi con le testate delle barchesse, ricordando così la struttura di un [[tempio]] antico su terrazze.
Della storia posteriore alla costruzione della villa non si hanno che i passaggi di proprietà: i [[Mocenigo]] poi i Gradenigo, i Del Vecchio Bianchini e infine i Cagnoni-Boniotti, che furono gli ultimi proprietari, dopo di che la villa fu venduta da questi ultimi allo Stato, divenendo proprietà dell'[[Istituto regionale per le ville venete|Ente per le ville venete]] e infine della [[Provincia di Rovigo]], rendendo possibile la conduzione dei restauri. Dal [[1996]] la villa palladiana è stata inserita nella lista dei [[patrimoni dell'umanità]] dell'[[UNESCO]].
 
Dal 21 febbraio [[2009]] le barchesse settentrionali della villa ospitano il [[museo archeologico nazionale di Fratta Polesine]].<ref name="museo">[http://www.provincia.rovigo.it/portal/page/portal/PG_PROVINCIA/PROVINCIA_DI_ROVIGO/STRUTTURA_ORGANIZZATIVA/PERSONA/CULTURA/VILLA_BADOER/MUSEO_ARCHEO Pagina sul museo archeologico] {{webarchive|url=https://web.archive.org/web/20110726141116/http://www.provincia.rovigo.it/portal/page/portal/PG_PROVINCIA/PROVINCIA_DI_ROVIGO/STRUTTURA_ORGANIZZATIVA/PERSONA/CULTURA/VILLA_BADOER/MUSEO_ARCHEO |data=26 luglio 2011 }} nel sito ufficiale della Provincia di Rovigo</ref>
Le elegantissime barchesse curvilinee sono le uniche concretamente realizzate da Palladio fra le molte progettate (per esempio per le ville Mocenigo alla Brenta, [[Barchessa di Villa Thiene|Thiene a Cicogna]] o [[Barchesse di Villa Trissino|villa Trissino a Meledo]]) e la loro forma — scrive lo stesso Palladio — richiama braccia aperte ad accogliere i visitatori: fonte antica di riferimento sono molto probabilmente le [[esedra|esedre]] del [[tempio di Augusto]] a Roma.
 
== Descrizione ==
Nelle barchesse Palladio usa l'[[ordine tuscanico]], adeguato alla loro funzione e alla possibilità di realizzare intercolumni molto ampi che non intralcino l'accesso dei carri. La [[loggia]] della villa mostra invece un elegante [[ordine ionico]] a enfatizzare il ruolo di residenza dominicale. Il fuoco visivo dell'intero complesso è calibrato proprio sull'asse dominato dal grande [[frontone]] triangolare retto dalle colonne ioniche, su cui campeggia lo stemma familiare, tanto che i fianchi e il retro della villa non sono assolutamente caratterizzati e presentano un disegno semplicemente utilitario.
Probabilmente sfruttando le sottostrutture del castello medievale, il corpo dominicale della villa sorge su un alto [[Basamento (architettura)|basamento]], richiamando precedenti illustri come [[villa Medici]] a [[Poggio a Caiano]] di [[Giuliano da Sangallo]], o la poco lontana [[villa dei Vescovi]] a [[Torreglia|Luvigliano]] di [[Giovanni Maria Falconetto]]. Ciò rende necessaria una scenografica scalinata a più rampe, la principale a scendere nella [[corte (architettura)|corte]], e le due laterali a connettersi con le testate delle barchesse, ricordando così la struttura di un [[tempio]] antico su terrazze.<ref name="CISA" />
 
Le elegantissime barchesse curvilinee sono le uniche concretamente realizzate da Palladio fra le molte progettate (per esempio per le ville Mocenigo alla Brenta, [[Barchessa di Villa Thiene|Thiene a Cicogna]] o [[Barchesse di Villa Trissino|villa Trissino a Meledo]]) e la loro forma — scrive lo stesso Palladio — richiama braccia aperte ad accogliere i visitatori: fonte antica di riferimento sono molto probabilmente le [[esedra|esedre]] del [[tempio di Augusto]] a Roma.<ref name="CISA" />
Per il resto la struttura distributiva del corpo dominicale presenta la tipica organizzazione palladiana lungo un asse verticale, con il piano interrato per gli ambienti di servizio, il [[piano nobile]] per l'abitazione del padrone e infine il sottotetto adibito a [[granaio]].
 
Nelle barchesse Palladio usa l'[[ordine tuscanico]], adeguato alla loro funzione e alla possibilità di realizzare intercolumni molto ampi che non intralcino l'accesso dei carri. La [[loggia]] della villa mostra invece un elegante [[ordine ionico]] a enfatizzare il ruolo di residenza dominicale. Il fuoco visivo dell'intero complesso è calibrato proprio sull'asse dominato dal grande [[frontone]] triangolare retto dalle colonne ioniche, su cui campeggia lo stemma familiare, tanto che i fianchi e il retro della villa non sono assolutamente caratterizzati e presentano un disegno semplicemente utilitario.<ref name="CISA" />
 
Per il resto la struttura distributiva del corpo dominicale presenta la tipica organizzazione palladiana lungo un asse verticale, con il piano interrato per gli ambienti di servizio, il [[piano nobile]] per l'abitazione del padrone e infine il sottotetto adibito a [[granaio]].<ref name="CISA" />
 
<gallery>
Line 57 ⟶ 63:
</gallery>
 
=== Interno e decorazione ===
[[File:Villa Badoer Fratta Polesine interno salone by Marcok 2009-08-16 n01.jpg|thumb|Il salone principale]]
 
Line 71 ⟶ 77:
</gallery>
 
=== RapportoContesto con l'ambienteurbano ===
[[File:Villa Badoer Fratta Polesine loggia by Marcok 2009-08-16 n03.jpg|thumb|L'abitato di Fratta Polesine visto dalla loggia della villa]]
 
Line 86 ⟶ 92:
File:Villa Badoer Fratta Polesine facciata posteriore by Marcok 2009-08-16 n01.jpg|Il prospetto posteriore
</gallery>
 
== Storia successiva ==
Della storia posteriore alla costruzione della villa non si hanno che i passaggi di proprietà: i [[Mocenigo]] poi i Gradenigo, i Del Vecchio Bianchini e infine i Cagnoni-Boniotti, che furono gli ultimi proprietari, dopo di che la villa fu venduta da questi ultimi allo Stato, divenendo proprietà dell'[[Istituto regionale per le ville venete|Ente per le ville venete]] e infine della [[Provincia di Rovigo]], rendendo possibile la conduzione dei restauri. Dal [[1996]] la villa palladiana è stata inserita nella lista dei [[patrimoni dell'umanità]] dell'[[UNESCO]].
 
Dal 21 febbraio [[2009]] le barchesse settentrionali della villa ospitano il [[museo archeologico nazionale di Fratta Polesine]].<ref name="museo">[http://www.provincia.rovigo.it/portal/page/portal/PG_PROVINCIA/PROVINCIA_DI_ROVIGO/STRUTTURA_ORGANIZZATIVA/PERSONA/CULTURA/VILLA_BADOER/MUSEO_ARCHEO Pagina sul museo archeologico] {{webarchive|url=https://web.archive.org/web/20110726141116/http://www.provincia.rovigo.it/portal/page/portal/PG_PROVINCIA/PROVINCIA_DI_ROVIGO/STRUTTURA_ORGANIZZATIVA/PERSONA/CULTURA/VILLA_BADOER/MUSEO_ARCHEO |data=26 luglio 2011 }} nel sito ufficiale della Provincia di Rovigo</ref>
 
== Note ==