Camille Pissarro: differenze tra le versioni

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=== Pissarro e il Neoimpressionismo ===
==== Seurat ====
Nemmeno Pissarro, tuttavia, uscì indenne da quella che è stata definita la «crisi dell'Impressionismo», avvenuta quando ormai il movimento aveva ormai perso ogni spinta propulsiva, con i vari artisti che iniziarono a seguire esclusivamente la loro sensibilità. Così fece Pissarro, il quale aderì per qualche momento agli indirizzi artistico-scientifici del [[Divisionismo]], gettandosi a capofitto in una nuova avventura stilistica nonostante l'età ormai avanzata. L'alfiere di questo movimento era [[Georges Seurat]], artista che dopo essersi interessato alle ricerche di cromatica del chimico [[Michel-Eugène Chevreul]] sviluppò una tecnica detta del ''pointillisme'', consistente nell'accostamento di colori puri sotto forma di minuscoli puntini depositati sulla superficie pittorica con la punta del pennello. Apprezzando molto le teorie di Seurat Pissarro ne emulò la maniera per qualche anno, dando vita a quadri come ''Donne in un campo'', ''Isola Lacroix'', ''Rouen effetto di nebbia''.
 
Quella divisionista, tuttavia, era una tecnica che imponeva un approccio sostanzialmente teorico e gestazioni lunghissime, certamente difformi dall'indole energica di Pissarro e dalla sua volontà di instaurare un contatto vitale con la Natura.<ref>{{cita libro|collana=Art dossier|titolo=Pissarro|autore=Maria Teresa Benedetti|editore=Giunti Editore|anno=1998|volume=132|ISBN=8809762592|p=35}}</ref> Di seguito si riporta la lettera che Pissarro indirizzò a un amico, spiegandogli il perché delle sue scelte stilistiche: