Il ritorno di don Camillo: differenze tra le versioni

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===Esterne===
{{dx|[[File:080326027 Fiano Romano.jpg|thumb|left|[[Fiano Romano]] il portale in primo piano usato per le riprese del film]]}}
*Questo secondo film è quello per cui si è fatto meno ricorso agli esterni a [[Brescello]], se si escludono le immagini di repertorio della disastrosa piena del [[Po]]; infatti le uniche scene girate in quel periodo a Brescello riguardano soltanto l'arrivo del treno alla [[Stazione di Brescello-Viadana]] ed alcune sequenzasequenze all'interno della chiesa parrocchiale del comune reggiano. Per il resto la pellicola è stata per lo più realizzata in interni a Cinecittà<ref>Come risulta da varie fonti e in particolare da una lettera scritta da [[Giovannino Guareschi]], dal carcere di San Francesco dove era rinchiuso all'epoca, ad [[Angelo Rizzoli (1889-1970)|Angelo Rizzoli]]. Guareschi, riferendosi al film successivo, che si stava preparando (''[[Don Camillo e l'onorevole Peppone]]'') raccomanda a Rizzoli di non usare più «cartapesta romana» ma «esterni autentici brescellesi» (lettera riportata in ''Chi sogna nuovi gerani'', Rizzoli, Milano 1993)</ref>.
*Le sequenze inerenti a ''Montenara'' sono state girate in realtà in Abruzzo, per la precisione a [[Rocca di Cambio]]; mentre le mura del collegio nel quale Don Camillo va a trovare il piccolo Beppo sono in realtà quelle di [[Fiano Romano]]. La scena in cui si vedono Don Camillo ed il figlio di Peppone uscire dal collegio è invece girata in [[Piazza di Campitelli|Piazza Campitelli]] in Roma. Infine, di particolare interesse scenografico è la scena in cui Don Camillo porta il figlio di Peppone a fare una gita in riva al torrente. In questa scena si può ammirare una vista unica e fantastica del famoso [[Ponte Sfondato]], di [[Montopoli di Sabina]], che non esiste più.
*La stazione di Montenara è quella di [[Stazione di Sassa-Tornimparte|Sassa-Tornimparte]] posta sulla [[Ferrovia Terni-Sulmona|Terni-L'Aquila-Sulmona]].