Governo Beiyang: differenze tra le versioni

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Successivamente la cricca di Zhili iniziò una campagna nazionale per ripristinare Li Yuanhong come presidente. Pur avendo convissuto con Xu Shichang per due anni dopo la caduta di Duan, dichiararono la sua presidenza illegale poiché era stato eletto da un parlamento illegale. Chiesero a Xu e Sun Yat-sen di dimettersi dalle presidenze rivali in favore di una governo unificato. Wu convinse [[Chen Jiongming]] a cacciare da Canton Sun in cambio del riconoscimento del suo controllo sul [[Guangdong]]. Un numero sufficiente di membri del vecchio parlamento si trasferì a Pechino per costituire un quorum che superficialmente diede al governo un'apparenza di funzionamento come avvenne prima della Restaurazione Manciù nel 1917.
[[File:Cao Kun.jpg|thumb|250px|Il presidente Cao Kun]]
La nuova amministrazione di Li fu ancora più impotente della prima. Le sue nomine di gabinetto dovevano essere approvate da Wu Peifu. Il crescente potere e il prestigio di Wu superarono il suo mentore e ufficiale superiore, Cao Kun, che rese tese le relazioni tra i due. Cao voleva diventare presidente per se stesso ma Wu cercò di contenere le sue ambizioni. Il presidente Li cercò di creare un "Gabinetto di uomini capaci" composto da esperti ma lo rovinò arrestando il Ministro delle finanze [[Luo Wengan]] su voci spurie fornite dagli speakers del parlamento. Il governo si dimise in massa e Wu non fu più in grado di proteggere Li. I seguaci di Cao Kun controllavano il nuovo governo e corrompevano il parlamento per mettere sotto accusa Li. Successivamente Cao orchestrò gli scioperi di polizia non retribuita e fece tagliare le utenze per il maniero presidenziale. Li provò a prendere il sigillo presidenziale ma fu intercettato.
 
==Governo esecutivo provvisorio==