Il franco cacciatore: differenze tra le versioni
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Vicino ad una foresta, davanti ad un'osteria, il giovane ''Kilian'', ricco contadino, sconfigge in una gara di tiro al bersaglio il guardacaccia ''Max'', un tempo il miglior tiratore del posto. Max, deriso, sta per azzuffarsi con Kilian, quando giunge ''Kuno'', il vecchio guardaboschi, che lo ferma e gli dice che non gli concederà in moglie sua figlia ''Agathe'' se non vincerà la gara del giorno dopo davanti al principe ''Ottokar''. Max, avvilito, rimane solo e viene raggiunto da ''Kaspar'', un cacciatore, da tempo avvezzo a pratiche demoniache, che gli propone l'uso di proiettili magici che solo lui sa dove prendere. Max esita, ma quando Kaspar gli fa abbattere un'aquila che volava molto in alto col suo fucile stregato, si convince ed accetta di incontrarsi con lui a mezzanotte nella Gola del lupo per avere le pallottole magiche.
* '''Atto secondo'''
Agathe, innamorata da tempo di Max, è in casa e viene colpita sulla fronte da un quadro caduto dalla parete; la giovane prende il fatto come un presagio funesto, ma l'amica ''Ännchen'' la rallegra e la distrae dal prolungato ritardo del fidanzato. Arriva infine Max portando l'aquila uccisa; vede la fronte fasciata di Agathe e si turba quando apprende che il quadro l'aveva ferita proprio alle sette di sera, l'ora in cui egli aveva abbattuto l'aquila. Egli si allontana poi dicendo che andrà nella Valle del lupo a recuperare un cervo. Intanto Kaspar, mentre si preannuncia un temporale, sta preparando l'incantesimo nell'orrida Gola del lupo ed evoca l'apparizione di ''Samiel'', il cacciatore nero, che simboleggia il demonio a cui Kaspar ha ceduto l'anima. Il patto impone che Kaspar, per vivere ancora, debba cedere a Samiel un'altra anima ed egli propone quella di Max che sta per giungere in cerca dei proiettili magici.
*'''Atto terzo'''
Nella foresta Max, in una gara, mette a segno tre colpi su quattro e chiede a Kaspar un'altra pallottola, ma questi gliela nega poiché è l'ultima ed è quella del diavolo;
== Analisi ==
La prima rappresentazione de ''Il franco cacciatore'' si annovera fra gli avvenimenti più importanti legati all'opera tedesca non solo perché la composizione divenne subito celebre, ma soprattutto perché era la prima vera importante opera del del romanticismo tedesco<ref>{{cita libro | nome=Günter | cognome=Hausswald | titolo=AA.VV. Storia dell'opera | anno=1977 | editore=Utet | città=Torino }}</ref>. Weber con questo lavoro riuscì in pieno a creare un modello esemplare di "opera nazionale tedesca" in contrapposizione a quella italiana che allora imperava. Egli scrisse utilizzando la lingua tedesca, basandosi su di una forma teatrale già utilizzata in passato, il [[singspiel]], alternanza di canto e recitazione, che gli permise di comporre passando facilmente da un brano all'altro rendendo ognuno autonomo musicalmente. L'argomento trattato, i personaggi eroici, un profondo senso della natura, i luoghi tenebrosi, l'aspetto soprannaturale e misterioso sono tutti elementi che fanno parte dell'immaginario romantico; tutto questo è centrale e potente soprattutto nella famosa e drammatica scena della Valle del lupo. Il senso della natura e del mistero sono sottolineati in modo magistrale dal sapiente uso del timbro degli strumenti; così il corno, con i suoi suoni che sembrano provenire da lontano, rievocando echi della foresta; il clarinetto che ricorda uno struggente lamento di dolore delle anime dannate; ancora il tremolo ovattato degli archi che sottolinea, con dei ''pianissimo'', l'entrata in scena delle forze oscure tentatrici ed i colpi del timpano che stanno ad indicare l'arrivo del tenebroso
== Organico orchestrale ==
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