Felice Maria Cappello: differenze tra le versioni

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|Attività = presbitero
|Nazionalità = italiano
|PostNazionalità = cattedratico alla Gregoriana e canonista di fama internazionale.<ref>{{cita web|url=https://it.zenit.org/articles/due-volti-della-misericordia-i-gesuiti-felice-m-cappello-e-anton-luli/|titolo=Due volti della misericordia: i gesuiti Felice M. Cappello e Anton Luli|data=12 novembre 2016|accesso=3 giugno 2018}}</ref> Fedele al confessionale tanto da meritarsi gli appellativi di "confessore di Roma" e di "gesuita della misericordia", dal 2014 è [[Servo di Dio]].
|PostNazionalità = dichiarato [[Servo di Dio]]; {{chiarire|è in corso|probabilmente non è una info adatta all'incipit}} il processo di beatificazione
}}
 
== Biografia ==
=== I Primiprimi Annianni ===
[[File:Caviola.jpg|thumb|Caviola, paese natale di Padre Felice Maria Cappello. Nella foto la nota chiesa della Madonna Della Salute]]
Felice Cappello, nacque l'8 ottobre 1879 a [[Caviola]] (BL). Il paese aveva un suo mansionario, don Andrea Serafini, ma per ricevere i sacramenti bisognava recarsi sempre a Pieve di Forno di Canale. Ecco perché è stato battezzato nella grande ''chiesa della Pieve'' dedicata a san [[Giovanni Battista]]; alla stessa fonte battesimale fu battezzato più tardi il suo lontano cugino ''[[Papa Giovanni Paolo I|Albino Luciani]]''. L'incontro di Felice con la chiesa e il catechismo avvenne fin dalla più tenera età: prima ancora di iniziare ad andare a scuola il piccolo Felice già sapeva servire la Messa. Frequentò la scuola elementare presso la frazione di Marmolada, con suo fratello maggiore Luigi. Tutte le mattine prima di andare a scuola, si recava nella chiesa intitolata alla Madonna della salute per partecipare alla Santa Messa. Subito si distinse con ottimi risultati scolastici. Felice iniziò quindi a frequentare la canonica di Forno di Canale e il parroco di quel tempo, don [[Antonio Della Lucia]], dove proseguì gli studi e maturò un certo interesse per la vocazione sacerdotale. Durante tutto il corso di studi si distinse per la sua memoria e per la sua intelligenza;infatti, terminò gli studi in seminario a soli 22 anni e dovette attendere 10 mesi prima di poter essere ordinato sacerdote il 20 aprile 1902.
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Dal 1947 al 1951 fu consultore della provincia romana della Compagnia di Gesù che lo nominò, nel 1953, sostituto del procuratore.
 
=== Gli Ultimiultimi Annianni ===
Fedelissimo agli insegnamenti della Chiesa, non era un rigorista e ai suoi confratelli raccomandava sempre di usare comprensione, discrezione e paterna bontà verso i penitenti, per incoraggiali a credere in Dio e nella sua infinita misericordia; alcuni lo criticavano per essere troppo “largo di manica”, ma egli rispondeva che ''“si deve giudicare il peccato, non il peccatore”''. Forse è per questo motivo che a lui si rivolgevano anche coloro che per tutta la vita erano stati lontani da Dio e dalla Chiesa, quelli che ormai pensavano di essere perduti; la sua fama si diffuse al punto che riuscì a convertire in punto di morte anche delle persone considerate irriducibili, come ad esempio [[Curzio Malaparte]] (battezzato da lui nel 1957) e [[Concetto Marchesi]]. Una volta qualcuno gli chiese se quando confessava a S. Ignazio avesse avuto delle conversioni e Padre Cappello rispose modestamente: "Quasi ogni volta". Si spense nelle prime ore del 25 marzo 1962, giorno dell'Annunciazione, colpito da una colica epatica e da collasso cardiaco. Appena ricevuto la notizia [[Papa Giovanni XXIII|Giovanni XXIII]] fece inviare un telegramma dalla Segreteria di Stato, in cui definì il religioso “specchio intemerato di virtù e zelo sacerdotale”. Il giorno del suo funerale presenziarono ben 20.000 persone.
 
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Arcangelo Paglialunga ricorda così il Padre Felice “andava sempre a piedi, anche a Roma, andava a piedi, aveva una particolare avversione per l'automobile, e questa antipatia aumentò quando, nell'autunno del 1950, restò vittima di un grave incidente stradale nel bellunese, proprio durante una delle brevi vacanze estive. Portò il braccio destro e la spalla ingessati per molto tempo, per tale disagio non si lamentò mai: si doleva soltanto, amaramente, di non potersi fare il segno della croce”.
 
Nella sua vita fu sia educatore che insegnante, ma si sentì sempre un sacerdote e, tra i Ministeri Sacerdotali preferì dedicarsi alla confessione. Molte persone accorrevano al suo confessionale per accusare le loro debolezze e sentire quella comprensione umana, quella compassione tutta paterna, che non faceva distinzioni, che trovava sempre la soluzione più indulgente e dava pene mitissime. Per questo fu accusato di essere un pericolo per la chiesa, cioè per la manica larga che usava con i peccatori. Al suo confessionale si accostarono sempre un'infinità di fedeli che stavano pazientemente in fila anche per ore pur di poter avere il suo perdono e la sua assoluzione: per questo meritò l'appellativogli appellativi di “Confessore“confessore di Roma” e di "gesuita della misericordia".
 
==In memoria di Padre Felice Cappello==
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== Bibliografia ==
*Domenico Mondrone, ''"Il confessore di Roma", Padre Felice Maria Cappello'' 50º anniversario della salita al cielo di Padre Feice Maria Cappello
*Marc Lindeijer, ''"il segreto del confessionale", Padre Cappello vita, grazie, consigli''. Ottobre, 2013Roma, tipografia Abilgraph, srl-2013 Roma
*Francesco Occhetta, ''Padre Felice Maria Cappello. Il gesuita della misericordia'', Bergamo, Editrice Velar, 2016. ISBN 978 8866712961
 
== Collegamenti esterni ==
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