Nicolas Jean-de-Dieu Soult: differenze tra le versioni

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== La guerra di Spagna ==
[[File:Nicolas Jean de Dieu Soult.jpg|thumb|upright=0.6|Nicolas Soult con il bastone da maresciallo dell'Impero.]]
L'[[campagna di Napoleone in Spagna|intervento di Napoleone]] in [[Spagna]] con gran parte della [[Grande Armata]], per risolvere la situazione nella [[penisola iberica]] gravemente compromessa dalla [[battaglia di Bailén|sconfitta di Bailén]] e dalla ritirata del fratello [[Giuseppe Bonaparte|Giuseppe]] sull'[[Ebro]], richiese la partecipazione diretta anche del maresciallo Soult che, giunto il 9 novembre [[1808]] sul campo, assunse subito il comando del II corpo d'armata e riportò il giorno seguente una prima netta vittoria nella [[battaglia di Gamonal (1808)|battaglia di Gamonal]]. Mentre gli altri corpi francesi proseguivano l'avanzata verso [[Madrid]], il maresciallo marciò rapidamente su [[Burgos (Spagna)|Burgos]] e [[Santander]], conquistando queste due città e proteggendo il fianco destro della Grande Armata<ref>G.Lefebvre, ''Napoleone'', pp. 310-311.</ref>.
 
Dopo l'inattesa avanzata del corpo di spedizione britannico del generale [[John Moore]] verso Burgos per minacciare le vie di comunicazione di Napoleone, il maresciallo Soult riprese le operazioni e, dopo aver ricevuto nuove direttive dall'imperatore, attaccò frontalmente i britannici mentre da sud Napoleone si dirigeva attraverso la [[sierra de Guadarrama]] su [[Astorga (Spagna)|Astorga]] per tagliare la ritirata al nemico<ref>G.Lefebvre, ''Napoleone'', pp. 311-312.</ref>. I britannici iniziarono subito una disastrosa ritirata verso il porto di [[La Coruña]] per evitare di essere accerchiati dalle forze francesi e, dopo che Napoleone ebbe abbandonato il comando il 3 gennaio [[1809]], il maresciallo Soult prese la direzione di tutte le forze lanciate all'inseguimento. I britannici furono battuti a [[Lugo (Spagna)|Lugo]] il 7 gennaio, ma riuscirono con grande difficoltà a raggiungere il [[porto]] per reimbarcarsi sulle [[navi]]. Il maresciallo Soult [[battaglia di La Coruña|attaccò a La Coruña]] il 16 gennaio 1809 l'esercito del generale Moore per impedirgli l'evacuazione<ref>J.Tulard, ''Napoleone'', p. 441.</ref> e, anche se i britannici riuiscironoriuscirono alla fine in gran parte a sfuggire, lo stesso generale Moore morì negli scontri e i francesi occuparono il campo di battaglia e il porto<ref>D.Chandler, ''Le campagne di Napoleone'', vol. II, pp. 791-792; il maresciallo Soult riconobbe il valore del defunto generale in capo nemico e fece erigere un monumento funebre sulla sua tomba.</ref>.
[[File:LargeBattleofOportobyBeaume.jpg|thumb|left|Il maresciallo Soult alla [[prima battaglia di Oporto]].]]
Mentre Napoleone rientrava a Parigi, dopo aver lasciato [[Valladolid]] il 17 gennaio 1809, buona parte delle truppe francesi della Grande Armata rimasero nella penisola iberica per completare la conquista e schiacciare la resistenza,; il maresciallo Soult rimase in [[Spagna]] e assunse il comando dell'armata del [[Portogallo]] aalla cuiquale l'imperatore assegnò il compito decisivo di marciare su [[Porto (Portogallo)|Oporto]] e [[Lisbona]]. Per i quattro anni successivi il maresciallo Soult avrebbe guidato le sue truppe sul [[territorio]] iberico in continue campagne e battaglie contro gli spagnoli, i portoghesi ed il nuovo corpo di spedizione britannico che sarebbeera presto ritornato in campo.
 
Il maresciallo Soult iniziò l'avanzata in [[Portogallo]] il 4 marzo [[1809]]; gli ordini di Napoleone prevedevaprevedevano il coordinamento della sua manovra con la marcia più a sud delle truppe del generale Lapisse e del maresciallo [[Claude-Victor Perrin|Claude VictorPerrin]]; si trattava di un piano complesso e di difficile esecuzione, che fallì anche per la scarsa collaborazione tra i comandanti francesi<ref name="GL11">G.Lefebvre, ''Napoleone'', p.,383.</ref>. La prima fase dell'offensiva del maresciallo Soult ebbe successo; nonostante la resistenza delle truppe e degli abitanti portoghesi, i francesi conquistarono [[Minho (provincia)|Minho]] e [[Chaves (Portogallo)|Chaves]], e il 29 marzo il maresciallo vinse la [[prima battaglia di Oporto]], sfondando le difese del generale Perreiras e conquistando la città, che venne saccheggiata e devastata dalle truppe<ref>W.Napier, ''History of the war in the peninsula and in the south of France'', vol. 2, pp. 24-39.</ref>. Tuttavia, invece di riprendere subito l'avanzata verso Lisbona, il maresciallo Soult rimase fermo aad Oporto e si fece coinvolgere in oscure manovre che stimolarono la sua ambizione, prospettando la possibilità di una sua elevazione a [[re]] del Portogallo. Circolarono voci su "re Nicolas", e si diffusero [[opuscoli]] e [[petizioni]] favorevoli al maresciallo, che da parte sua non mancò di appropriarsi di beni preziosi e opere d'arte raccolte nella città. Queste voci raggiunsero un irritato Napoleone e provocarono lamentele e malcontento tra gli ufficiali e le truppe del suo esercito; si ordirono congiure, e sembra che il capitano Argenton si sia anche messo in contatto con i britannici per favorire la loro marcia su Oporto<ref>G.Blond, ''Vivere e morire per Napoleone'', vol. I, p. 287.</ref>.
 
Nel frattempo, mentre il maresciallo Soult indugiava ad Oporto e anche il maresciallo Victor e il generale Lapisse non riuscivano per errori tattici ad entrare in Portogallo, il corpo di spedizione britannico del generale [[Arthur Wellesley, I duca di Wellington|Arthur Wellesley]] poté sbarcare senza opposizione alla foce del fiume [[Mondego]], riorganizzarsi e preparare il contrattacco. Il generale Wellesley avanzò per primo contro Oporto per sconfiggere il maresciallo Soult che, privo di informazioni sull'avvicinamento del nemico e fiducioso di poter difendere la linea del [[Duero]], venne sorpreso dall'attacco britannico. La [[seconda battaglia di Oporto]], il 12 maggio 1809, si concluse con una grave sconfitta per il maresciallo che, minacciato a monte del [[fiume]] da altre forze anglo-portoghesi, dovette rinunciare subito a difendere la città e, per evitare di essere aggirato, abbandonò l'[[artiglieria]] e ripiegò con le sue truppe lungo un percorso di montagna fino a [[Zamora (Spagna)|Zamora]]<ref>G.Lefebvre, ''Napoleone'', pp. 383-384.</ref>.
 
Dopo aver completato con successo la ritirata, il maresciallo Soult, che conservava la fiducia di Napoleone, venne incaricato di intercettare, con le sue truppe rinforzate, la via di ritirata delle truppe britanniche del generale Wellesley che ripiegavano dopo la [[Battaglia di Talavera (1809)|battaglia di Talavera de la Reina]]. La manovra non ebbe pieno successo e l'esercito britannico riuscì a rientrare in Portogallo, ma l'imperatore, che giudicava con favore le capacità militari del maresciallo, gli affidò il compito, con la nomina a ''major-general'', di coordinare e controllare tutte le forze francesi in Spagna alle dipendenze dirette del re Giuseppe<ref>G.Blond, ''Vivere e morire per Napoleone'', vol. I, pp. 287-289.</ref>. Il maresciallo Soult il 19 novembre 1809, alla guida dell'armata principale francese, ottenne una grande vittoria nella [[battaglia di Ocaña]], dove venne sbaragliato completamente l'esercito spagnolo del generale [[Juan Carlos de Aréizaga|AreizagaAréizaga]], che cercava ottimisticamente di marciare su [[Madrid]]. I francesi catturarono oltre 13.000 prigionieri e 50 [[cannone|cannoni]], mentre gli spagnoli ebbero 5.000 morti e feriti<ref>G.Blond, ''Vivere e morire per Napoleone'', vol. I, pp. 290-291.</ref>.
[[File:Battaglia di Ocana.jpg|thumb|upright=1.4|La [[battaglia di Ocaña]], dove il 19 novembre 1809 il maresciallo Soult sconfisse l'esercito spagnolo.]]
Dopo questo brillante successo il maresciallo Soult sembrò mostrare nuovamente ambizioni personalistiche; dopo aver convinto, con l'appoggio anche di Napoleone, il re Giuseppe ad invadere l'[[Andalusia]], il marescialloSoult occupò senza difficoltà questa regione della Spagna nel gennaio [[1810]], ma invece di dirigersi su [[Cadice]] per catturare quell'importante porto, sede della Giunta centrale spagnola insurrezionale, preferì marciare su [[Siviglia]], che venne raggiunta il 31 gennaio, dove riprese i suoi progetti di arricchimento, di depredazione di opere d'arte e di organizzazione di una struttura di potere personale<ref>G.Blond, ''Vivere e morire per Napoleone'', vol. I, pp. 291-293.</ref>.
 
Impegnato nei suoi programmi di sfruttamento dell'Andalusia, il maresciallo intervenne solo con riluttanza e sotto le pressioni di Napoleone, per appoggiare con le sue truppe il maresciallo [[Andrea Massena|Massena]], impegnato nell'invasione del Portogallo nel gennaio [[1811]]. Il maresciallo Soult assediò quindi [[Badajoz]] e, dopo aver sbaragliato con una abile manovra aggirante un corpo di truppe spagnole nella [[battaglia del Gebora]] il 19 febbraio 1811, conquistò la piazzaforte spagnola il 10 marzo 1811<ref>G.Blond, ''Vivere e morire per Napoleone'', vol. I, pp. 305-306.</ref>. Tuttavia ben presto il maresciallo fece ritorno in Andalusia; dopo la sconfitta del maresciallo MassénaMassena, egli ritornò a Badajoz, che era stata assediata dalle truppe anglo-portoghesi del generale [[William Carr Beresford, I visconte Beresford|William Carr Beresford]], e cercò di sbloccare la piazzaforte [[battaglia di Albuera|attaccando il nemico sull'[[battaglia di Albuera|Albuera]] il 16 maggio. Essendo stato respinto, dovette rinunciare e ripiegare verso est per congiungersi con le truppe del maresciallo [[Auguste Marmont|Marmont]]. I due marescialli non riuscirono a trovare un accordo e si separarono; alla fine di giugno 1811 il maresciallo Soult ritornò di nuovo in Andalusia<ref>G.Blond, ''Vivere e morire per Napoleone'', vol. I, pp. 305-306 e 309.</ref>.
 
Nel [[1812]] la situazione delle forze francesi in Spagna si aggravò, il [[Duca]]duca di Wellington passò all'offensiva, sconfisse nella [[battaglia di Salamanca]] il maresciallo Marmont e liberò Madrid; il maresciallo Soult, che aveva mancato di aiutare il collega nonostante le sollecitazioni del re, fu finalmente costretto ad abbandonare l'Andalusia per concentrare le truppe e respingere l'esercito britannico. Il maresciallo risalì verso [[Burgos (Spagna)|Burgos]] e, insieme alle truppe dei generali Clausel e [[Joseph Souham|Souham]], costrinse alla ritirata il Ducaduca di Wellington che, per evitare di essere tagliato fuori, ripiegò di nuovo in Portogallo; re Giuseppe poté rientrare a Madrid nell'ottobre 1812<ref>G.Lefebvre, ''Napoleone'', pp. 386-387.</ref>. I contrasti tra Giuseppe e il maresciallo Soult erano ormai insanabili e quindi Napoleone, pressato dal fratello, lo richiamò in Francia per contribuire a ricostituire un esercito dopo la distruzione della [[Grande Armata]] nella [[campagna di Russia]].
 
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