Antonio Cantore: differenze tra le versioni

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Antonio Tommaso Cantore nacque a [[Sampierdarena|San Pier d'Arena]] (oggi Sampierdarena, quartiere di Genova) nel [[1860]], figlio di Felice e Marianna Ferri. Dopo gli studi compiuti presso un istituto tecnico, nel 1878 entrò nell'[[Accademia militare di Modena]]; sottotenente nel 1880 al 29º reggimento fanteria; capitano nel 1888 presso l'81º reggimento fanteria; maggiore nel 1898 al comando del [[Battaglione alpini "Gemona"|battaglione alpini Gemona]] del [[7º Reggimento alpini|7º reggimento]]; tenente colonnello nel 1903 al comando del [[Battaglione alpini "Aosta"|battaglione alpini Aosta]] del [[4º Reggimento alpini paracadutisti#4º Reggimento alpini|4º reggimento]]; nel 1908 ci fu la sua promozione a colonnello, e Cantore fu assegnato al comando dell'88º reggimento di fanteria. Pochi mesi dopo, però, rientrò negli alpini, per assumere l'anno dopo il comando dell'[[8º Reggimento alpini|8° alpini]], di nuova formazione<ref name="Galbiati-Secchia186">{{cita|Galbiati-Secchia|p. 186}}.</ref>.
 
Il 28 settembre 1912 Antonio Cantore fu imbarcato per la [[Libia]]. Al comando di quella nuova unità, Cantore diede tutta la sua anima di vecchio alpino, tanto da far sì che l'8° venne denominato, addirittura, il "reggimento Cantore", con cui fu al comando dei battaglioni "Gemona", "Tolmezzo", "Cividale", cui si aggiunsero più tardi il "Vestone" ed il "Feltre"<ref name="cimeetrincee">{{cita web|url=http://www.cimeetrincee.it/cantore.htm|titolo=Antonio Cantore (1860-1915)|editore=cimeetrincee.it|accesso=10 gennaio 2012}}</ref>. Al suo ritorno in Italia nel 1914 divenne maggior generale e dal 1º febbraio fu posto al comando della [[Brigata corazzata "Pinerolo"|brigata Pinerolo]]; dal 16 luglio al comando della <!--[[3ª Verificare:brigata contraddice il seguito della frase -->alpini]], pochi mesi dopo, tuttavia, preferì cambiare il proprio incarico con quello di comandante della 3ª brigata Alpini (divenuta poi [[brigata alpina Julia]] dal 1926), divenne infine generale della 2ª divisione di fanteria<ref>{{cita web|url=http://www.noialpini.it/med-oro-vessilli-3.htm|titolo=Archivio Martelli|editore=noialpini.it|accesso=22 ottobre 2011|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20120120192634/http://www.noialpini.it/med-oro-vessilli-3.htm|dataarchivio=20 gennaio 2012}}</ref> nel giugno 1915<ref name="Galbiati-Secchia186"/><ref name="cimeetrincee"/>.
 
Quando si trovava nel mezzo di un conflitto, Cantore non guardava in faccia nessuno, arrivando a spremere ogni energia dai suoi battaglioni per il raggiungimento della vittoria. Secondo una diffusissima e non trascurabile ''vox populi'', questo suo temperamento a volte crudele e inflessibile avrebbe potuto procurargli la morte per mano dei suoi stessi uomini.<ref name="ipotesimortecantore-ch4">[http://www.cimeetrincee.it/artic.htm#Un%20cappello ''Ma quale cecchino nemico, al generale spararono i nostri''], articolo di Anna Checchi apparso sul periodico ''Oggi'', agosto 1998.</ref>