Guelfi e ghibellini: differenze tra le versioni

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[[File:Frederick II and eagle.jpg|thumb|left|Ritratto di Federico II con il falco<br />(dal De arte venandi cum avibus)]]
 
Fu l'intervento di Federico II a scatenare la formazione di schieramenti destinati a durare. Quando l'imperatore fu incoronato, nel [[1220]], il comune di Firenze era impegnato in una disputa con il proprio vescovo attestata sin dal [[1218]]. Inoltre Firenze, alleata con [[Storia di Lucca|Lucca]], anch'essa in vertenza con il vescovo e con il papa, era in guerra per motivi di confine con [[Repubblica di Pisa|Pisa]] (che aveva cercato e ottenuto l'appoggio di Federico II) alleata di [[Siena]] e [[Poggibonsi|Poggibonsi ( all' epoca denominata Poggibonizzo )]]. Così, quando l'imperatore aveva elargito concessioni ai suoi fedeli, Firenze era stata gravemente penalizzata a differenza di altre città toscane. Ciononostante, nel [[1222]], l'alleanza fiorentino-lucchese aveva riportato un'importante vittoria a [[Casteldelbosco]].
 
La stipulazione di una nuova alleanza nel 1228 tra Pisa, Siena, Poggibonsi e [[Pistoia]] in funzione antifiorentina fece proseguire il conflitto tra Firenze e le altre città toscane, concentrandolo sulla [[Val di Chiana]] e [[Montepulciano]]. Sia il papato sia l'Impero tentarono la pacificazione con vari mezzi nel corso dei primi [[anni 1230|anni Trenta]]. Il legato imperiale Geboardo di Arnstein fallì una mediazione e poi bandì Montepulciano, governata da un podestà fiorentino, Ranieri Zingani dei Buondelmonti. Gregorio IX, approfittando della morte del vescovo fiorentino, insediò un suo fedele, Ardingo, a cui fece emanare costituzioni contro gli eretici. Nel 1232 Firenze, che continuava a rifiutarsi di venire a patti con Siena, fu interdetta e subì il bando imperiale.