Carlo I d'Austria: differenze tra le versioni
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== Biografia ==
Figlio primogenito dell'[[Ottone Francesco d'Asburgo-Lorena|arciduca Ottone d'Austria]] ([[1865]]-[[1906]]) e della principessa [[Maria Giuseppina di Sassonia (1867-1944)|Maria Giuseppina di Sassonia]] ([[1867]]-[[1944]]), alla nascita era il quinto in linea di successione dopo Rodolfo, suo nonno, suo zio e suo padre. Nel [[1889]] l'arciduca Rodolfo morì [[Fatti di Mayerling|suicida a Mayerling]] e il piccolo Carlo passò al quarto posto. Nel [[1896]] suo nonno [[Carlo Ludovico d'Asburgo-Lorena|Carlo Ludovico]] morì e Carlo salì al terzo posto. Nel [[1906]] la morte del padre lo rese secondo, dopo suo zio Francesco Ferdinando. Nel [[1911]] sposò la principessa italiana [[Zita di Borbone-Parma]], figlia dell'ultimo duca di Parma, [[Roberto I di Parma|Roberto]], con la quale ebbe otto figli<ref name=coaloa8 />.
Dal [[1912]] al [[1914]] fu a capo del 39° reggimento a [[Vienna]]<ref name=coaloa8 >{{cita|Coaloa, ''Carlo D'Asburgo, l'ultimo imperatore''|p. 8 |Coaloa}}</ref>.
Divenne erede al trono in seguito all'assassinio dello zio [[Francesco Ferdinando d'Asburgo-Este|Francesco Ferdinando]] il 28 giugno [[1914]]. Per Carlo, che all'epoca aveva solo 27 anni, fu un colpo terribile, perché non si aspettava di diventare erede al trono così bruscamente e così presto, perché fra lui e il trono, occupato dall'ottantaquattrenne prozio Francesco Giuseppe, vi era lo zio Francesco Ferdinando, che oltre a essere relativamente giovane (aveva 51 anni) godeva anche di un'ottima salute.▼
▲Divenne erede al trono in seguito all'assassinio dello zio [[Francesco Ferdinando d'Asburgo-Este|Francesco Ferdinando]] il 28 giugno [[1914]]. Per Carlo, che all'epoca aveva solo 27 anni, fu un colpo terribile
Carlo fu incoronato [[imperatore]] alla morte del prozio [[Francesco Giuseppe I d'Austria|Francesco Giuseppe]] nel [[1916]]. Nel 1917 avviò una serie di trattative segrete di pace tramite [[Sisto di Borbone-Parma]], fratello della moglie Zita; anche se il ministro degli esteri [[Graf Czernin]] era interessato a negoziare una pace generale, l'imperatore Carlo I tradendo l'alleanza con la Germania propose una pace separata. Quando la notizia trapelò nell'aprile del 1918 Carlo I negò qualunque coinvolgimento, ma venne smentito dal primo ministro francese [[Georges Clemenceau]] che rese pubblica la lettera di richiesta di accordi separati firmata dall'Imperatore austriaco.▼
Carlo partì per il fronte e dal [[1915]] al [[1916]] fu generale contrammiraglio del 20° Corpo d'Armata <ref name=coaloa8 />. Aveva come zone d’operazione i territori che andavano dall'Altipiano Fiorentini al fondovalle di [[Arsiero]] con obiettivo il piano di [[Thiene]]. Passò i primi due anni di guerra sul fronte italiano, dove con la sua semplice personalità conquistò la stima di parecchi soldati. Nello specifico, nel [[1916]], ebbe il ruolo di comandante dei [[Kaiserjager]] presso l'esercito austriaco nella [[spedizione punitiva]] in [[Val d'Astico]].
▲Carlo fu incoronato [[imperatore]] alla morte del prozio [[Francesco Giuseppe I d'Austria|Francesco Giuseppe]] nel [[1916]]. Nel 1917 avviò una serie di trattative segrete di pace tramite [[Sisto di Borbone-Parma]], fratello della moglie Zita; anche se il ministro degli esteri [[Graf Czernin]] era interessato a negoziare una pace generale, l'imperatore Carlo I, tradendo l'alleanza con la Germania, propose una pace separata. Quando la notizia trapelò nell'aprile del 1918 Carlo I negò qualunque coinvolgimento, ma venne smentito dal primo ministro francese [[Georges Clemenceau]] che rese pubblica la lettera di richiesta di accordi separati firmata dall'Imperatore austriaco.
Durante il conflitto veniva descritto dai giornalisti come un soggetto da screditare e anche i capi di stato degli altri paesi europei lo umiliarono, giudicandolo incapace di portare avanti una guerra<ref name=coaloa35>{{cita|Coaloa, ''Carlo D'Asburgo, l'ultimo imperatore''|p. 35 |Coaloa}}</ref>.
L'impero austro-ungarico negli ultimi anni di guerra era devastato dai disordini interni, con fortissime tensioni tra i diversi gruppi etnici. Il presidente degli Stati Uniti [[Woodrow Wilson]] nei suoi [[quattordici punti]] chiese che l'Impero permettesse di scegliere ai popoli di [[Autodeterminazione dei popoli|autodeterminarsi]]. In risposta, Carlo I accettava di riconvocare il parlamento imperiale e permettere la creazione di una confederazione rappresentativa di ogni gruppo nazionale.
Tuttavia, nessuno dei gruppi etnici accettava una simile prospettiva combattendo per la piena autonomia come nazioni
Tuttavia, il [[Segretario di Stato degli Stati Uniti d'America|Segretario di Stato]] [[Robert Lansing]]
Il 12 novembre fu costituito il nuovo governo della [[Prima Repubblica austriaca|Repubblica austriaca]], senza che però il vecchio governo venisse formalmente dimissionato, anche se nei fatti non funzionava più dal giorno prima. Nei quattro mesi successivi continuarono a esistere due governi contrapposti, a causa della presenza dell'imperatore in Austria. Il 4 marzo 1919 Carlo I e la famiglia imperiale vengono caricati a forza su di un treno e mandati in esilio in Svizzera.
Il governo repubblicano austriaco il 3 aprile, scioglie formalmente il governo imperiale e procede alla deposizione ufficiale di Carlo dal trono, oltre che decretare la confisca dei beni e l'esilio perpetuo della famiglia [[Asburgo-Lorena]] dal paese.
[[File:Verzichtserklärung Karl I. 11.11.1918.jpg|thumb|left|Copia della rinuncia ai propri poteri dell'11 novembre 1918. L'originale andò distrutto in un incendio nel 1927.]]
Un anno dopo, Carlo I tentò due volte di riprendere il trono d'Ungheria, il primo tentativo nel marzo del 1921 si spegne sul nascere su consiglio dell'ammiraglio Miklós Horthy che riesce a convincere l'ex regnante del profondo odio verso il casato degli Asburgo che serpeggia tra la popolazione ungherese, il secondo tentativo di Carlo I fu a ottobre dello stesso anno, nonostante il parere contrario dei suoi consiglieri, viene a questo punto fatto arrestare dallo stesso Horthy e deportato all'isola di [[Madera]].<ref>Dal sito SANTI E BEATI; Paolo Risso, ''Beato Carlo d'Asburgo'', 04/01/2011.</ref><ref>Padre Paolo Maria Siano, ''Un Manuale per conoscere la Massoneria'', Casa Mariana editrice, Frigento (AV),2012, p. 313.</ref>
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Dopo il secondo fallito tentativo di restaurazione in [[Ungheria]], Carlo e la moglie Zita in stato di gravidanza furono detenuti alcuni giorni nell'[[Abbazia di Tihany]]. Il 1º novembre del 1921 furono condotti presso la città portuale di [[Baja]], da lì furono dunque imbarcati a bordo del [[monitore]] britannico HMS ''Glowworm'' e trasportati fino alle coste del [[Mar Nero]], dove furono trasferiti sull'incrociatore leggero [[HMS Cardiff (D58)|HMS ''Cardiff'']].
La loro meta finale era l'isola portoghese di [[
Carlo non lasciò mai Madera. Il 9 marzo del 1922, durante una passeggiata, prese freddo e la bronchite che contrasse venne da lui trascurata e si trasformò in una polmonite. Subì in seguito due attacchi cardiaci e morì per insufficienza respiratoria il 1º aprile, alla presenza di sua moglie e di [[Ottone d'Asburgo-Lorena]], rimanendo cosciente quasi fino ai suoi ultimi momenti. Le sue spoglie sono ancora sepolte sull'isola, nella chiesa della Madonna del Monte, nonostante i vari tentativi di spostarle nella cripta degli Asburgo a Vienna. Il suo cuore e quello della moglie sono invece sepolti nell'[[abbazia di Muri]] in Svizzera.
== Beatificazione ==
Il 3 ottobre [[2004]] è stato beatificato da [[Papa Giovanni Paolo II]]. Durante la cerimonia di beatificazione [[papa Giovanni Paolo II]] disse che Carlo doveva essere nella qualità «[...]di promulgatore dell'assistenza sociale un esempio per noi tutti, soprattutto per quelli che oggi hanno in Europa la responsabilità politica!».<ref>[http://www.vatican.va/holy_father/john_paul_ii/homilies/2004/documents/hf_jp-ii_hom_20041003_beatifications_it.html Omelia di Giovanni Paolo II per la beatificazione di Carlo d'Austria]</ref> Inoltre si ricorda l'enorme fede cattolica che l'imperatore praticava tanto da voler presenziare al ''[[Te Deum]]'' del capodanno 1919. Alla domanda del perché voleva ringraziare il Signore nell'anno della sconfitta e nell'anno in cui perse tutto, Carlo rispose che «...l'importante è che i popoli abbiano ritrovato la pace...» e per questo bisognava ringraziare Dio<ref>[http://www.30giorni.it/it/articolo.asp?id=997 Biografia di Carlo I]; [[Roberto Coaloa]], Carlo d'Asburgo l'ultimo imperatore, Il Canneto editore, 2012</ref>.
=== Contestazioni sulla beatificazione ===
Si sono avute numerose contestazioni e proteste a livello mondiale sulla beatificazione di Carlo I. La Gebetsliga, la Pia Unione di Preghiera che da anni perorava la causa di beatificazione, è tuttora invischiata in decine di procedimenti penali in Austria per atti di [[pedofilia]] e [[Abuso sessuale|abusi sessuali]] che i suoi alti prelati praticavano sui novizi; si parla di oltre 2000 casi documentati. Lo stesso presidente della Gebetsliga, il vescovo [[Kurt Krenn]], che aveva minimizzato la vicenda definendo i fatti come "ragazzate", è stato in extremis formalmente invitato a non partecipare alla cerimonia di beatificazione.
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== Bibliografia ==
* {{Bibliografia|Coaloa|Roberto Coaloa, ''Carlo d'Asburgo, l'ultimo imperatore'', Il Canneto Editore, Genova, 2012
* Mario Carotenuto, ''Carlo I d'Austria e la pace sabotata'', edizioni Fede & Cultura, Verona 2010.
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