Giuseppina di Beauharnais: differenze tra le versioni

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Nella primavera 1792 lo scoppio della guerra contro l'Austria e le sconfitte dell'esercito francese, portarono ad una violenta risposta antimonarchica: la famiglia reale fu arrestata ([[Giornata del 10 agosto 1792|10 agosto 1792]]) e portata alla [[torre del Tempio]], il mese dopo il popolo assaltò le prigioni compiendo [[massacri di settembre|vari massacri]] e infine il 21 settembre 1792, venne dichiarata la Repubblica. Il 21 gennaio 1793 re [[Luigi XVI di Francia|Luigi XVI]] fu ghigliottinato, seguito nove mesi dopo dalla regina [[Maria Antonietta d'Asburgo-Lorena|Maria Antonietta]]. Era iniziato il [[regime del Terrore]], con l'approvazione da parte della [[Convenzione Nazionale]] della "[[legge dei sospetti]]": secondo la quale ogni nobile era un possibile controrivoluzionario, che poteva essere arrestato e ghigliottinato.<ref name="Aronson 36">{{Cita|Aronson, 1993|p. 36}}</ref>
[[File:CarmesConventDoorstep.jpg|thumb|left|Prigione dei Carmelitani dove Maria RosaRose e [[Alessandro di Beauharnais|Alessandro]] vennero incarcerati nel [[1794]]. Infestate di parassiti e sovraffolatesovraffollate, le celle erano ancora sporche del sangue dei [[massacri di settembre]].<ref>{{Cita|Knapton, 1992|pp. 82-83}}</ref>]]
In questo clima sempre più teso, Rose cercò di salvaguardare se stessa e i figli, cercando inizialmente di farli [[Émigré|emigrare]] assieme ad amici, ma il piano fu bloccato dal marito.<ref>{{Cita|Knapton, 1992|p. 77}}</ref> Tentò dunque di adattarsi il più possibile al nuovo clima repubblicano: mandò i figli a imparare un mestiere<ref>Eugenio fu mandato da un calzolaio e poi mandato al Collegio Nazionale, Ortensia da una sarta, che in realtà era anche la governante, fervente realista, della ragazzina ({{Cita|Buzzi, 1983|p. 51}}).</ref>, abbandonò il titolo nobiliare e si definì nelle lettere alle autorità una fervente [[sanculotto|sanculotta]], firmandosi "''cittadina'' Beauharnais".<ref name="Aronson 36"/> Trasferitasi a [[Croissy]] per cercare di rimanere nell'anonimato, ottenne dalla municipalità locale il certificato di cittadinanza il 26 ottobre 1793.<ref>{{Cita|Knapton, 1992|p. 78}}</ref>