Abraham Bloemaert: differenze tra le versioni

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== Biografia ==
Bloemaert fu figlio dell'[[architetto]] e dello [[Scultura|scultore]] Cornelis, dal quale ricevette le prime lezioni prima di recarsi ad [[Utrecht]] nel [[1575]], dove, dopo un breve periodo di studio autodidatta sui [[manierismo|manieristi]] di [[Anversa]], divenne allievo di [[Gerrit Splinter]] e di [[Joos de Beer]]. Presso quest'ultimo venne a contatto con la [[pittura fiamminga]] di [[Blocklandt]] formatasi su una base [[Roma]]na-[[Parma|parmigiana]].
 
Abraham Bloemaert fu figlio dell'[[architetto]] e dello [[Scultura|scultore]] Cornelis Bloemaert , dal quale ricevette le prime lezioni prima di recarsi ad [[Utrecht]] nel [[1575]], dove, dopo un breve periodo di studio autodidatta sui [[manierismo|manieristi]] di [[Anversa]], divenne allievo di [[Gerrit Splinter]] e di [[Joos de Beer]]. Presso quest'ultimo venne a contatto con la [[pittura fiamminga]] di [[Blocklandt]] formatasi su una base [[Roma]]na-[[Parma|parmigiana]].
Nel [[1580]] si trasferì a [[Parigi]] per seguire un affinamento artistico sotto la guida di vari maestri, tra i quali [[Hieronymus Francken I]]. Durante il triennio di formazione [[Francia|francese]] si rivelò fondamentale anche la permanenza presso la scuola di manieristica di [[Fontainebleau]].
 
Nel [[1580]] si trasferì a [[Parigi]] per seguire un affinamento artistico sotto la guida di vari maestri, tra i quali [[Hieronymus Francken I]] e Jean Bassot. Durante il triennio di formazione [[Francia|francese]] si rivelò fondamentale anche la permanenza presso la scuola di manieristica di [[Fontainebleau]].
Dopo il suo rientro in patria ed una breve parentesi ad [[Amsterdam]], la sua carriera ricevette un'impennata sia dal punto di vista del successo sia dell'apprezzamento grazie anche alla sua duttilità che lo condusse ad un percorso artistico variegato, che dal manierismo passando per l'accademismo lo portò ad accogliere elementi [[Caravaggio|caravaggeschi]]. Non mancarono anche accenti idealistici a influenzare le sue tematiche preferite, [[mito]]logiche e [[Bibbia|bibliche]], oltre a quelle di tematica storica e allegorica.<ref>"Le Muse", De Agostini, Novara, 1964, Vol.II, pag.297</ref>
 
Dopo il suo rientro in patria ed una breve parentesi ad [[Amsterdam]], la sua carriera ricevette un'impennata sia dal punto di vista del successo sia dell'apprezzamento grazie anche alla sua duttilità che lo condusse ad un percorso artistico variegato, che dal manierismo passando per l'accademismo lo portò ad accogliere elementi [[Caravaggio|caravaggeschi]]. Non mancarono anche accenti idealistici a influenzare le sue tematiche preferite, [[mito]]logiche e [[Bibbia|bibliche]], oltre a quelle di tematica storica e allegorica.<ref>"Le Muse", De Agostini, Novara, 1964, Vol.II, pag.297</ref>
 
Nel [[1592]] sposò, ad [[Utrecht]], Judith van Schonenburch, con la quale non ebbe figli. La moglie morì nel [[1599]]. Bloemaert si risposò con Gerarda de Roij nel [[1600]]; la coppia mise al mondo otto figli.
 
La sua prima opera riconosciuta è il ''Nobe'' del [[1591]] a cui seguì la ''Predica di Giovanni Battista'' ed il ''Battesimo di Cristo'' del [[1595]].
 
Nel [[1595]] entrò a far parte della [[Corporazione di San Luca|Gilda di San Luca]], per la quale ricoprì la carica di presidente nel [[1618]].
 
Insieme a [[Paulus Moreelse]] fondò un'accademia artistica nel [[1612]].
 
[[File:Abraham Bloemaert - Parable of the Wheat and the Tares - Walters 372505.jpg|thumb|left|''Parabola del grano'', 1624]]