Galleria Borghese: differenze tra le versioni
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Alla fine del XVI secolo, i Borghese, una ricca famiglia di Siena, acquisì un terreno a nord di Roma, fuori Porta Pinciana, per creare gradualmente un immenso parco. Nello stesso periodo, la [[Borghese (famiglia)|famiglia Borghese]] estese la sua influenza nell'aristocrazia romana, soprattutto quando [[Camillo Borghese]] fu eletto Papa nel 1605 sotto il nome di [[Papa Paolo V|Paolo V]]. La famiglia intraprese così importanti opere di costruzione: una villa nel suo parco del Pincio<ref>{{Cita web|url=http://www.campusluccastudenti.it/giuliapattarone/storia/storia.html|titolo=Villa Borghese: Storia|sito=www.campusluccastudenti.it|accesso=2017-09-14}}</ref>.
Il progetto iniziò nel 1607 e fu affidato all'architetto [[Flaminio Ponzio]], che aveva già lavorato per i Borghese nel loro palazzo urbano sulla sponda sinistra del fiume Tevere. L'architetto [[Giovanni Vasanzio]] fu incaricato di completare i lavori dopo la morte di
La villa, la cui architettura è ispirata alla Villa Medici e a Villa Farnesina, con un portico che si apre sui giardini, viene poi decorata nello stile caratteristico del XVI secolo. L'intera facciata viene impreziosita da 144 bassorilievi e 70 busti. L'edificio presenta numerose finestre, per dare la luce necessaria alla buona visione delle opere e anche la distribuzione delle stanze viene organizzata in base alla stessa logica. [[Cigoli|Lodovico Cigoli]] dipinge alcuni affreschi della Villa in particolare la Storia di Psiche.
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==== Storia ====
[[Scipione Caffarelli-Borghese|Scipione Borghese]] era un appassionato collezionista, che non si fermava davanti a nulla (incluse l'estorsione e furto) pur di acquisire nuove opere. La sua collezione inizia con un patrimonio familiare, alcune antiche sculture e dipinti dei maestri toscani. Nel corso del XVII secolo, formò una delle più grandi collezioni d'arte italiane. I suoi gusti prediligevano principalmente i manieristi. La sua collezione appare metodica: per ogni artista cercò di acquisire diverse opere, rappresentative delle diverse evoluzioni del suo stile.
La sua raccolta si arricchì anche grazie a collezioni altrui, acquistate o confiscate. Così, nel 1607, lo zio Paolo V gli diede un insieme di opere confiscate al cavaliere d'Arpino. Nel 1609 acquistò la collezione di Tommaso della Porta, scultore ed antiquario. Alla morte di Scipione nel 1633, la sua collezione era ricchissima.
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