Lucio Giulio Urso: differenze tra le versioni

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Urso era il filglio di [[Giulio Lupus]] e fratello più giovane di [[Tiberio Giulio Lupus]]. Gilio Lupus a sua volta era il cognato del prefetto pretorio [[Marco Arrecino Clemente]], padre di [[Arrecina Tertulla]], moglie dell'imperatore [[Tito]].
 
La stretta connessione con la dinastia imperiale facilitò la carriera di Urso portandolo a ricoprire inizialmente le due massime cariche equestri: [[Prefetto dell'annona|Prefetto dell'Annona,]] responsabile degli approvvigionamenti di grano per Roma; [[prefetto del pretorio|Prefetto del Pretorio]] (81-83). Successivamente ale due cariche equestri fu designato governatore [[Egitto (provincia romana)|dell'Egitto]] (83-84),  considerata a quel tempo tra le province più importanti dell'Impero per il ruolo strategico rivestito quale granaio di Roma. Dopo essersi particolarmente distinto come amministratore capace ed equilibrato dell'Egitto tornò a Roma dove, grazie anche all'appoggio di Arrecina Tertulla, [[Domiziano]] gli conferì la carica di console in virtù della quale ottenne, nel nundinium Luglio-Agosto 84<ref>{{Cita libro|titolo=Brian W. Jones, The Emperor Domitian (London: Routlege, 1993), pp. 40f|editore=|p=}}</ref>, i suoi primi fasci.
 
Secondo [[Cassio Dione|Dione Cassio]], Urso apparteneva al circo ristretto dei più fidati ed ascoltati consiglieri dell'Imperatore Domiziano durante i primi anni del suo regno. Ciò risulta confermato dall'episodio in cui Domiziano, accortosi del tradimento perpetrato ai suoi danni dalla moglie Domizia con il mimo Paride, ne pianificò la sua uccisione così come aveva già fatto per l'amante. Fu a questo punto che Urso, grazie al suo prestigio ed alla forte influenza che aveva nei confronti dell'imperatore, riuscì  a convincere Domiziano a desistere dai suoi propositi salvando, in tal modo, la vita di Domizia<ref>{{Cita libro|titolo=Dione, 67.3.1|editore=|p=}}</ref>.
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Inoltre vi erano altri ancor più significativi, fattori comuni: nessuno di costoro doveva la sua iniziale promozione, il suo inserimento nella politica d'alto livello, a Domiziano, e nessuno aveva goduto del particolare favore del tiranno nell'ultimo decennio. Anzi, pareva che, in contrasto con i successi ottenuti nella fase iniziale della carriera, questi uomini fossero stati dimenticati, o messi da parte.
 
[[Ronald Syme]] afferma che Urso adottò Servius Juilus Servianus, anch'essi console suffetto nel 90 d.c., in seguito a cui assunse il nome di [[Lucio Giulio Urso Serviano]] continuandone così la discendenza dinastica, come importante componente della corte imperiale di Traiano eprima successivamente die [[Adriano]], poi fino alla sua morte avvenuta nel 136 d.c.
 
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