Lucio Giulio Urso Serviano: differenze tra le versioni

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{{Vedi anche|Cursus honorum}}
Urso Serviano, apparteneva a quella generazione di funzionari e sopratutto di generali più giovani che portarono alla porpora Traiano. Generazione di giovani rampanti quali [[L. Licinio Sura]], [[Glizio Agricola]], [[Laberi Massimo]] e molti altri che, insieme a Traiano, ascesero al potere raccogliendo i frutti di quell'azione cruenta che, prima del loro avvento, portò al complotto ed all'uccisione di [[Domiziano]], avvenuta per mano di una ristretta cerchia di politici del massimo livello vicini all'Imperatore tra i quali spiccava il nome del console Lucio Giulio Urso già prefetto dell'Annona, del Pretorio e d'Egitto nonchè padre adotttivo di Serviano.
 
Fù così che, sulla spinta di tali eventi e grazie alle esperienze maturate negli incarichi militari nelle provincie, Urso Serviano ebbe importanti incarichi pubblici già sotto l'imperatore [[Marco Cocceio Nerva|Nerva]] continuando ad accrescere il suo spessore politico ed influenza con Traiano e Adriano. Sovrani accomunati alla convizione dell'epoca che considerava essenziale, tra i requisiti necessari per poter aspirare a ruoli di vertice, quello di possedere un'estrazione militare e di aver avuto esperienze di comando di armate provinciali.
 
Inoltre prima dell'ascesa al trono di Traiano nel [[98]], Urso Serviano consolidò il suo prestigio convolando a nozze con la sorella maggiore di Adriano, Elia Domizia Paolina, di trent'anni più giovane di lui con la quale, durante il regno di Traiano (98-[[117]]), ebbe una figlia, [[Giulia Serviana Paolina]].
 
Urso Serviano, in considerazione dell'alto rango rivestito e dell'amicizia che da sempre lo legava a Traiano, coltivava fondate speranze per la successione al trono di imperatore quale sucessore di Traiano anche se, questi, pareva favorire il nipote Adriano. Quando Nerva morì, il 27 gennaio 98, Adriano si mise in viaggio per la Germania allo scopo di portare a Traiano, lì dislocato con le sue legioni, la notizia della sua adozione fatta dall'Imperatore Nerva prima della morte. Urso Serviano, in corsa anch'esso per una possibile successione, cercò di precedere Adriano quale messaggero della buona novella senza però riuscire a coronare con successo il suo tentativo che, nelle sue aspettative, poteva costituire la base di partenza su cui consolidare nel tempo il già forte legame esistente con Traiano al fine di indurlo a considerare, egli stesso, il possibile successore.