Colesterolo: differenze tra le versioni

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|titolo = Approfondimento
|dim-testo = 100%
|contenuto = È credenza popolare che le uova siano controindicate in una dieta di pazienti diabetici e ipercolesterolimici. Numerosi studi hanno dimostrato l'inesattezza di questa affermazione. Recentemente unoUno studio pubblicato (nel maggio 2018) nell'[https://academic.oup.com/ajcn/article-abstract/107/6/921/4992612?redirectedFrom=fulltext American Journal of Clinical Nutrition], ha dimostrato che i soggetti con prediabete che hanno utilizzato una dieta controllata (con particolare attenzione alla sostituzione di grassi saturi con monoinsaturi e grassi polinsaturi) e che hanno assunto 12 uova/settimana per 6 mesi, non hanno evidenziato alterazioni del colesterolo rispetto a quelli che hanno consumato una dieta a basso contenuto di uova, 2/settimana.}}
Nel lume intestinale, al colesterolo della dieta si aggiungono gli 800–1400 mg/die di colesterolo endogeno provenienti dalla [[bile]], per un totale di 1000–1800 mg/die: 1/3 alimentare (colesterolo esogeno) e 2/3 biliare (colesterolo endogeno); a questi ''pools'' andrebbe sommato quello proveniente dal TICE (vedi sopra) e una quantità imprecisata di colesterolo derivato dall'esfoliazione dell'[[intestino|epitelio intestinale]], una notevole percentuale del quale non è tuttavia materialmente presente nel tratto enterico deputato all'assorbimento ([[duodeno]] e, in minor misura, [[digiuno]]).
[[File:Assorbimento Colesterolo.jpg|miniatura|left|% di assorbimento intestinale medio del colesterolo dopo assunzione di 26 mg, 188 mg e 421 mg di colesterolo]]