Genocidio dei greci del Ponto: differenze tra le versioni

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Nuova pagina: D'accordo con in il termine più estesamente accettato, '''Genocidio Greco''' "costituisce le azioni violente organizzate ed eseguite per anni dalle autorità [[Impero ottomano|Ottoman...
 
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=Fonti storiche e letterarie=
 
Testimoni scritti del Genocidio Greco li troviamo al libro di George Horton, console generale degli USA a [[Smirne]] il [[1922]], "La rovina d'Asia" ("The blight of Asia") [2], e al libro di HenryHenri Morgentaw, ambasciatore americano a [[Costantinopoli]], "I secreti del Bosforo" [3]. Inoltre c'è l'opera letteraria di Elia Venezis "Il numero 31328" ([[1931]]), ritenuto dall'autore come "il libro della schiavitù", dove descrive le sue esperienze nel momento in cui viene preso come ostaggio all'interno dell'[[Asia Minore]]. Dai 3000 ostaggi presi con lui sopravvissero soltanto 23.
Altre opere conosciute su questo particolare sono "La catàstrofe minorasiatica" (Atene 1970) e "Terre sanguinose" (Atene 1989) di Dido Sotiríou, e "Neanche il mio nome" di Thea Halo.
 
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[2] ↑ George Horton, "The blight of Asia".
 
[3] ↑ HenryHenri MongertawMorgentaw, "I secreti del Bosforo".