Marmo di Carrara: differenze tra le versioni

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Delle cave più antiche, distribuite nei bacini di [[Torano (Carrara)|Torano]], [[Miseglia]] e [[Colonnata (Carrara)|Colonnata]], non resta molto, poiché l’attività estrattiva protrattasi nei secoli ha causato la loro progressiva distruzione. In tal modo, cave come quella di Polvaccio e Mandria (Torano) e Canalgrande (Miseglia) sono andate perdute. Sono, invece, ancora integre le cave di La Tagliata (Miseglia) e Fossacava (Colonnata)<ref>Sulle antiche cave lunensi vedere soprattutto E. Dolci, "La localizzazione ed il rilevamento delle cave lunensi", in ''Quaderni del Centro Studi lunensi''</ref>.
 
Dal [[V secolo]] l'attività estrattiva subì un periodo di stasi a seguito delle [[invasioni barbariche]]. InPiù seguitotardi, con la maggiore diffusione del [[cristianesimo]], il marmo fu richiesto in grandi quantità per l'edificazione didegli edifici religiosi e per il loro arredo interno.
<br>La fervente attività delle cave si dovette soprattutto ai [[Maestri comacini]], a [[Nicola Pisano|Nicola]] e a [[Giovanni Pisano]], che lo utilizzarono per le loro opere nell'Italia centrale.

Durante il Rinascimento fu il marmo utilizzato da [[Michelangelo Buonarroti|Michelangelo]] per le sue sculture, il qualeche veniva a scegliere personalmente i blocchi su cui lavorare.
 
Nel XX secolo si fece ampio uso del marmo di Carrara durante il [[fascismo]]: [[Benito Mussolini|Mussolini]] donò perfino del marmo per una delle due moschee della [[Monte del Tempio|Spianata del Tempio]] di [[Gerusalemme]].