Cronologia media: differenze tra le versioni

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== Descrizione ==
Il calcolo della cronologia per i tempi antichi (oltre il 1500 a.C.) si basa sul confronto di informazioni ottenute con vari metodi scientifici ([[archeologia]], [[datazione radiometrica]], [[dendrocronologia]], [[filologia]], [[storiografia]], [[geologia]] ed [[astronomia]]). In particolare il metodo astronomico, per la cronologia mesopotamica, si basa su un calcolo relativo a un periodo di 56/64 anni determinato dalle informazioni sulle apparizioni del pianeta Venere riportate dalla [[tavolettaTavoletta di Venere di Ammi-Saduqa]] e dalla registrazione (EAE 20 e 21) di due [[Eclissi lunare|eclissi lunari]] risalenti al periodo archeologico [[Ur III]]. La prima presenta una serie più ampia di informazioni, ma contiene un certo numero di errori mentre la seconda, pur più precisa, contiene dati insufficienti per una datazione precisa<ref name="Gurzadyan">[http://arxiv.org/pdf/physics/0311035.pdf Gurzadyan, V.G., On the Astronomical Records and Babylonian Chronology, ICRA, University of Rome “La Sapienza”, Italy and Yerevan Physics Institute, Armenia, Akkadica, v.119-120 (2000), pp. 175-184.)]</ref><ref name="McIntosh2005"/>.
 
I libri di testo utilizzano più frequentemente la cronologia media, che gode del maggiore assenso fra gli esperti e meglio si accorda con la cronologia radiocarbonica ed archeologica<ref name="Liverani">{{Cita libro|autore=Mario Liverani|titolo=Antico oriente: Storia, società, economia (nuova edizione aggiornata)|anno=2011|editore=LATERZA|ISBN=978-88-420-9588-0|pagine=19–}}</ref>. Una datazione cronologica il più possibile precisa necessita dell'incrocio dei dati ottenuti da metodiche differenti; per esempio recenti dati [[Dendrocronologia|dendrocronologici]] hanno evidenziato errori nella datazione al [[Carbonio-14|radiocarbonio]] ([[datazione radiometrica]]), legati al fatto che la concentrazione di <sup>14</sup>C atmosferico non è stata costante nel corso dei millenni.
[[File:Datazione 14C.png|thumb|right|Esempio di datazione. In questo caso, il campione ha una data compresa tra il 575 d.C. (1375BC) e l'821 d.C. (1129BC) con il 95,4% di confidenza]] Questa constatazione ha reso necessario introdurre [[Metodo del carbonio-14|calibrazioni]] che hanno prodotto correzioni non da poco: un campione datato ±4133 a.C. (tardo [[Ubaid]]) secondo la classica registrazione ''lower half life'' viene corretto a ±5072 con la calibrazione (quindi una cronologia più lunga o alta di circa 900 anni)<ref name="Liverani"/> ma alcuni autori affermano che questi dati depongono a favore di cronologie basse<ref name="McIntosh2005">{{Cita libro|autore=Jane McIntosh|titolo=Ancient Mesopotamia: New Perspectives|url=http://books.google.com/books?id=9veK7E2JwkUC&pg=PA47|accesso=3 novembre 2012|anno=2005|editore=ABC-CLIO|ISBN=978-1-57607-965-2|pagine=47–}}</ref>. Dato che la distorsione sopradescritta è particolarmente evidente per le date antecedenti al II millennio, alcuni autori utilizzano una cronologia più lunga per gli anni più lontani (oltre alil 3500 a.C.) e quella media per gli anni successivi<ref name="Liverani"/>.
[[File:Datazione 14C.png|thumb|right|Esempio di datazione. In questo caso, il campione ha una data compresa tra il 575 d.C. (1375BC) e l'821 d.C. (1129BC) con il 95,4% di confidenza]]
Questa constatazione ha reso necessario introdurre [[Metodo del carbonio-14|calibrazioni]] che hanno prodotto correzioni non da poco: un campione datato ±4133 a.C. (tardo [[Ubaid]]) secondo la classica registrazione ''lower half life'' viene corretto a ±5072 con la calibrazione (quindi una cronologia più lunga o alta di circa 900 anni)<ref name="Liverani"/> ma alcuni autori affermano che questi dati depongono a favore di cronologie basse<ref name="McIntosh2005">{{Cita libro|autore=Jane McIntosh|titolo=Ancient Mesopotamia: New Perspectives|url=http://books.google.com/books?id=9veK7E2JwkUC&pg=PA47|accesso=3 novembre 2012|anno=2005|editore=ABC-CLIO|ISBN=978-1-57607-965-2|pagine=47–}}</ref>. Dato che la distorsione sopradescritta è particolarmente evidente per le date antecedenti al II millennio, alcuni autori utilizzano una cronologia più lunga per gli anni più lontani (oltre al 3500 a.C.) e quella media per gli anni successivi<ref name="Liverani"/>.
 
I dati astronomici dedotti dalla Tavoletta di Venere sono compatibili con quattro diverse datazioni dell'inizio del Regno di [[Ammi-Saduqa]] corrispondenti alle quattro ipotesi cronologiche: alta 1702 a.C., media 1646 a.C., bassa o breve 1582 a.C., ultrabassa 1550 a.C., così alcuni studiosi hanno adottato le cronologie breve e ultrabreve (anche Wikipedia in lingua inglese ha adottato la cronologia breve)<ref name="Gurzadyan"/><ref name="ultra1-0">Warburton, D.A., The Fall of Babylon in 1499: Another Update, Akkadica, v 132, 1 (2011)</ref>.
 
Il problema posto dall'utilizzo delle cronologie brevi è che costringono ad una forte compressione delle cronologie ittita e siriana<ref name="Liverani-p22">{{Cita libro|autore=Mario Liverani|titolo=Antico oriente: Storia, società, economia (nuova edizione aggiornata)|anno=2011|editore=LATERZA|ISBN=978-88-420-9588-0|pagine=22}}</ref> e che, ai periodi storici antecedenti al II millennio a.C., è necessario aggiungere un secolo o anche qualcosa di più, per riallinearli alla datazione radiometrica corretta (problema che in parte c'è, come abbiamo visto, anche adottando la cronologia media). Nessuno fino ad ora è stato in grado di calcolare con una certa precisione a quali periodi questo tempo debba essere aggiunto. Ne risulta che le date più antiche dal II millennio a.C. appaiano artificialmente brevi e compresse. La perdita di accuratezza per le date più antiche è considerato un sacrificio necessario per garantire maggiore accuratezza per le date più recenti da chi intende utilizzare le cronologie brevi<ref>Schwartz, Glenn, [http://www.academia.edu/1619055/Problems_of_Chronology_Mesopotamia_Anatolia_and_the_Syro-Levantine_Region Problems of Chronology: Mesopotamia, Anatolia, and the Syro-Levantine Region.] in: ''Beyond Babylon: Art, Trade, and Diplomacy in the Second Millennium B.C.'', a cura di Joan Aruz, Kim Benzel e Jean M. Evans (2008), pagg. 450-452.</ref>.
Il risultato di tutto ciò è che le date più antiche dal II millennio a.C. appaiano artificialmente brevi e compresse. La perdita di accuratezza per le date più antiche è considerato un sacrificio necessario per garantire maggiore accuratezza per le date più recenti da chi intende utilizzare le cronologie brevi<ref>Schwartz, Glenn, [http://www.academia.edu/1619055/Problems_of_Chronology_Mesopotamia_Anatolia_and_the_Syro-Levantine_Region Problems of Chronology: Mesopotamia, Anatolia, and the Syro-Levantine Region.] in: ''Beyond Babylon: Art, Trade, and Diplomacy in the Second Millennium B.C.'', a cura di Joan Aruz, Kim Benzel e Jean M. Evans (2008), pagg. 450-452.</ref>.
 
Vari studiosi hanno sostenuto diverse cronologie negli anni recenti. [[Peter Huber]]<ref name="Huber">{{Cita libro|autore=P.J.Huber|titolo=Astronomical Evidence for the Long and against the Middle and Short Chronologies, in: High, Middle or Low?|anno=1987|editore=P.Astrom}}</ref>, uno [[statistico]] del [[Massachusetts Institute of Technology]], ha favorito la [[cronologia lunga]], basandosi principalmente su dati astronomici disponibili attraverso le tavolette della serie [[Enuma Anu Enlil]], numeri 20 e 21, che collegano eclissi descritte nel volume astronomico a eventi storici del periodo di Ur III, assieme alla tavoletta 63, la [[tavolettaTavoletta di Venere di Ammi-Saduqa]], assegnando le date di eclissi per il [[periodo antico-babilonese]]. Egli derivò altre fonti di dati sulle lunghezze dei mesi di Ur III e dell'antica Babilonia e i dettagli sulle eclissi accadiche<ref>[http://www.caeno.org/_Eponym/pdf/Huber_Ammizaduga_%20Gurzadyan%20rejoinder%202000_NEEDS%20FIX.pdf Huber, Peter J., Astronomy and Ancient Chronology, Akkadica 119-120 (2000), pp. 159-176.]</ref>.
 
Numerosi elementi delle teorie di Huber sono stati criticati da un insieme di studiosi guidati da [[Hermann Gasche]] e [[Vahe Gurzadyan]], i quali hanno suggerito una [[cronologia ultra-breve]] largamente basata sull'evidenza dei dati archeologici e, in particolare, su un uso più completo delle scoperte [[Astronomia|astronomiche]].
 
Gasche e Gurzadyan ritengono che solamente il ciclo di otto anni della tavoletta di Venere sia totalmente affidabile e di uso pratico<ref name="Gurzadyan"/><ref name="ultra1-0"/>.