Protostoria del Vicino Oriente: differenze tra le versioni

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* Zona pedemontana degli [[Zagros]]: i protagonisti del fermento delle interfacce ravvicinate si trasferiscono a valle, nella piana mesopotamica.<ref name=Liv86/>
* Alta Mesopotamia - La prima cultura ceramica della zona è quella di [[Umm Dabaghiya]]. Si sviluppa poi una cultura, [[Cultura Halaf|quella di Halaf]] (Halaf antico, sul sito di [[Arpachiya]]: 5600-5300; Halaf medio: 5300-4800; Halaf tardo: 4800-4500) che si diffonde, dalla fase media, in tutta la Mesopotamia e oltre, fino al Mediterraneo: la massima espansione culturale conosciuta fino a questo periodo<ref>{{Cita|Liverani 2009|p. 88.}}</ref>.
* Bassa Mesopotamia - Questa zona, precedentemente paludosa e quasi inutilizzabile fino a che non venne gradualmente compiuta un'opera di drenaggio e canalizzazione delle acque (che ora vede finalmente il suo inizio), cominciò a venire pian piano popolata<ref name=Liv89>{{Cita|Liverani 2009|p. 89.}}</ref>. Il sorgere della importante cultura di [[Eridu]] (spesso indicato come [[Ubaid]] antico) vede ora la luce e arriva a comprendere le aree che saranno poi [[Sumeri|Sumer]], [[Akkad (regione storica)|Akkad]] ed [[Elam]]. Essa si caratterizza soprattutto per la lavorazione della ceramica, ma presso gli strati 15-17 (ca. 5000) per la prima volta troviamo tracce di quella che sarà definita la [[rivoluzione urbana]]: edifici (seppur piccoli) dedicati esclusivamente al culto. L'avvento di Eridu avviene mentre nel Khuzistan continua la sequenza locale, in particolar modo a [[Mohammad Giaffar]] e [[Tepe Sabz]] (successive ad [[Ali Kosh]]). Il processo che ha delineato la cultura di Eridu resta sconosciuto: le sue tracce potrebbero essere sepolte sotto il piano di alluvio o provenire da altri luoghi, forse proprio il Khuzistan.<ref name=Liv89/> A Eridu il sostentamento è affidato alla pesca e all'agricoltura irrigua. Uno sviluppo della cultura di Eridu è quella di Haggi Muhammad, nei pressi di [[Uruk]]: tale cultura si sviluppa da sud (Eridu, appunto) fin nei pressi di [[Kish]] (precisamente a Ras el-'Amiya), supera il Tigri e si incontra a [[Choga Mami]] con gli ultimi sviluppi della [[cultura di Halaf]]. La fase di [[Khazineh]], nel Khuzistan, è anch'essa una propaggine di Haggi Muhammad.<ref name=Liv89/> Rispetto alla coeva cultura di Halaf, la Bassa Mesopotamia si affida alla cerealicoltura irrigua e all'allevamento bovino (a [[Ras el-'Amiya]] esso è rappresentato dal 45% delle ossa ritrovate), con ciò rispondendo ad un contesto ecologico assai diverso rispetto a quello di Halaf. Su queste basi si svilupperà la cultura di el-'Ubaid, che diverrà motore di una unificazione culturale del Vicino Oriente e che rappresenta una sorta di cesura nel passaggio dal neolitico al calcolitico (termine che peraltro Liverani reputa scorretto, in quanto riferito ad una fase ancora neolitica in cui semplicemente alcuni ritrovamenti di manufatti metallici attesterebbero l'uso di una pietra malleabile piuttosto che una autentica metallurgia). Al contrario, Halaf entra in crisi e scompare, per ragioni che non sono state ancora spiegate in modo soddisfacente.<ref>{{Cita|Liverani 2009|pp. 89-90.}}</ref>
* Resto del Vicino Oriente - Ai margini, come si è visto per la Palestina, sorgono altre culture ancora fino a questo momento meno avanzate: alcune gravitano nei pressi del Vicino Oriente ma si attestano su zone di sfruttamento agricolo meno ricco, come le culture dei Monti Zagros ([[Tepe Giyan]] e [[Dalma Tepe]]) la [[cultura di Khirokitia]] a [[Cipro]] (che presenta abitazioni tonde ed è ancora aceramica). Più distanti sono altre culture neolitiche: quelle egiziane del [[Fayyum]], quelle dell'[[Mar Egeo|Egeo]], dell'[[altopiano iranico]] ([[Tepe Siyalk]]), della [[Transcaucasia]], dell'[[Asia centrale]]. In questa fase i limiti areali fanno sentire la loro artificiosità, affermando il loro senso specifico quando la cultura urbana della Bassa Mesopotamia spiccherà su sviluppi secondari e "periferici".<ref name="liv91"/>