Guerriglia: differenze tra le versioni
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La '''guerriglia''' (o anche ''guerrilla'', dal termine originale [[lingua spagnola|spagnolo]])<ref>{{Treccani|guerriglia|guerriglia|v=1}}</ref>
Data questa limitazione, il modo di combattere si trasforma: l'esercito guerrigliero eviterà ogni occasione di confronto diretto, e si nasconderà disperdendo le proprie forze in unità piccole e molto mobili, che impegneranno obiettivi secondari e poco protetti in continue azioni di disturbo. == Cenni storici ==
La parola "guerriglia" deriva dallo [[Lingua spagnola|spagnolo]] ''guerrilla'', cioè "piccola guerra". Fu forse usato la prima volta, in senso dispregiativo, dal [[Armand-Jean du Plessis de Richelieu|cardinale Richelieu]] per definire il modo di combattere di alcuni soldati spagnoli schierati contro francesi e svizzeri. Anche se altri sostengono che il termine sia stato coniato durante la guerra d'indipendenza spagnola la quale, effettivamente, fu uno dei primi esempi di guerriglia su vasta scala dell'epoca moderna,largamente praticata da milizie irregolari spagnole contro gli invasori francesi.▼
==Descrizione==
Lo scopo della guerriglia è quello di logorare le forze nemiche, di abbassarne il morale esponendole a rischi continui, obbligandole a consumare mezzi e risorse inutilmente e vanificando i loro sforzi bellici. [[Mao Tse-tung]], grande esperto di questa forma di guerra, parlava della guerriglia come "l'arte di fiaccare il nemico con mille piccole punture di spillo".
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[[Strategia|Strategicamente]], per condurre con successo una guerra di guerriglia sono necessari alcuni requisiti fondamentali:
* Una rete di comunicazione, comando, controllo e informazione ('''C<sup>3</sup>I''') sviluppata, adattabile e flessibile. Con la dispersione e il maggior numero di unità aumenta progressivamente la necessità di comunicazioni fra di esse e con i loro comandi. In più aumenta anche la difficoltà delle comunicazioni stesse, che in genere non possono contare su una rete efficiente e sicura.
* Comandanti di unità dotati di ampia autonomia decisionale. La guerriglia non può fermarsi mai (vedi più avanti): non è possibile tenere un esercito guerrigliero fermo ad aspettare, ma è necessario tenerlo costantemente in attività. Poiché gli obiettivi militari della guerriglia sono piccoli e molto numerosi, la pianificazione centralizzata dell'attività bellica non è applicabile: è piuttosto necessario limitarsi a formulare linee d'azione generali e lasciare che siano i singoli comandanti a decidere come metterle in pratica, in base alle loro possibilità e disponibilità.
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Può manifestarsi in tempo di [[pace]] e in tale caso si svolge dove condizioni ambientali e motivi [[ideologia|ideologici]] ne favoriscono lo sviluppo. A preferenza nelle zone di confine, ove più direttamente e più efficacemente può alimentarla l'aiuto esterno.
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La guerriglia non è mai fine a se stessa, ma è sempre un espediente o un ripiego temporaneo: se la guerriglia è la forma principale di attività bellica per una delle due parti in conflitto, il suo fine è sempre di prendere tempo per acquisire la capacità militare necessaria per dare battaglia in campo aperto, oppure di aumentare tanto il costo delle operazioni militari del nemico da indurlo a desistere dal conflitto. In tempi di [[guerra]]: le operazioni di un esercito (il proprio o l'alleato) che attende la [[battaglia]] decisiva per la soluzione del conflitto. In tempi di [[pace]]: l'azione politica - interna o esterna - che dovrà portare all'insurrezione generale o all'intervento armato straniero, per la conquista del potere o per il diverso assetto dei territori contesi.▼
▲La parola "guerriglia" deriva dallo [[Lingua spagnola|spagnolo]] ''guerrilla'', cioè "piccola guerra". Fu forse usato la prima volta, in senso dispregiativo, dal [[Armand-Jean du Plessis de Richelieu|cardinale Richelieu]] per definire il modo di combattere di alcuni soldati spagnoli schierati contro francesi e svizzeri. Anche se altri sostengono che il termine sia stato coniato durante la guerra d'indipendenza spagnola la quale, effettivamente, fu uno dei primi esempi di guerriglia su vasta scala dell'epoca moderna,largamente praticata da milizie irregolari spagnole contro gli invasori francesi.
Collegata a normali operazioni di guerra, ha lo scopo di:▼
▲La guerriglia non è mai fine a se stessa, ma è sempre un espediente o un ripiego temporaneo: se la guerriglia è la forma principale di attività bellica per una delle due parti in conflitto, il suo fine è sempre di prendere tempo per acquisire la capacità militare necessaria per dare battaglia in campo aperto, oppure di aumentare tanto il costo delle operazioni militari del nemico da indurlo a desistere dal conflitto.
▲Collegata a normali operazioni di guerra, ha lo scopo di:
* ostacolare l'attività dell'avversario, tenendolo costantemente in allarme e infliggendogli continue perdite negli uomini e nei mezzi;
* costringere il nemico a grandi e reiterati spiegamenti di forze, che sono così sottratte alle operazioni sulla fronte e logorate per effetto dei continui spostamenti;
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Organizzata in tempo di pace o in previsione di un prossimo conflitto in determinate zone di territorio nazionale o coloniale, preferibilmente di confine, col concorso di elementi locali, la guerriglia può tendere a:
* logorare l'organizzazione civile e militare esistente;
* creare una situazione locale atta a giustificare l'intervento armato dello straniero;
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Organizzata, in pace o in guerra, per provocare la caduta di un determinato regime politico o la sostituzione di questo con un altro - portata cioè sul piano della "[[guerra civile]]" - la guerriglia può prefiggersi di:
* minare il morale delle forze regolari, arrecando ad esse continua molestia e infliggendo ripetuti scacchi;
* ledere il prestigio del governo, sottraendo alla sua autorità e al controllo delle sue forze armate zone sempre più vaste di territorio nazionale, in modo da potervi costituire un governo di parte, che serva a legalizzare la guerriglia e a darle un carattere nazionale;
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* provocare, preparare e condurre l'insurrezione generale.
Quali che possano essere gli scopi della guerriglia e le circostanze e l'ambiente in cui essa si svolge, le azioni veramente efficaci sono quelle coordinate tra loro e con l'attività operativa o politica di un esercito o di una nazione amica. Per cui gli sforzi degli organizzatori tendono sempre a:
* realizzare un comando unico di tutte le forze partecipanti alla guerriglia;
* mantenere uno stretto e costante collegamento fra il comando di queste e quello dell'esercito amico.
Ciò nonostante, la guerriglia ha scarse probabilità di successo se perde il consenso delle popolazioni in mezzo alle quali deve operare. Particolare cura è posta da parte di tutti i guerriglieri - capi e gregari - specie quando sono costretti ad agire in zone diverse dalle loro basi, a non alienarsi la simpatia e l'appoggio delle popolazioni locali, con manifestazioni di intolleranza, prepotenza e disonestà. Più che dalle armi del nemico la guerriglia potrebbe essere stroncata dalla diffidenza e dalla ostilità delle popolazioni; le quali, dopo tutto, sono proprio quelle che sopportano di questo genere di guerra i danni maggiori. Su di esse il nemico, costretto a sospettare di tutti, reagisce quasi sempre indiscriminatamente.▼
▲Particolare cura è posta da parte di tutti i guerriglieri - capi e gregari - specie quando sono costretti ad agire in zone diverse dalle loro basi, a non alienarsi la simpatia e l'appoggio delle popolazioni locali, con manifestazioni di intolleranza, prepotenza e disonestà. Più che dalle armi del nemico la guerriglia potrebbe essere stroncata dalla diffidenza e dalla ostilità delle popolazioni; le quali, dopo tutto, sono proprio quelle che sopportano di questo genere di guerra i danni maggiori. Su di esse il nemico, costretto a sospettare di tutti, reagisce quasi sempre indiscriminatamente.
Allorché la guerriglia crede di poter fare a meno del favore delle popolazioni, essa può vincerne l'ostilità soltanto col terrore e lo sterminio. Si entra quindi nel caso della "guerra civile", condotta da stranieri o da traditori al soldo dello straniero, costretti ad agire allo scoperto. Il che può rendere più agevole il compito delle truppe regolari impegnate nella controguerriglia.
La guerriglia deve inoltre operare con scopi precisi, concentrando le azioni su obiettivi redditizi ed importanti, evitando atti di scarso interesse. Ciò richiede la conoscenza perfetta dell'ambiente, presupposto quindi in ogni attività guerrigliera è il funzionamento di un accurato servizio informazioni.
▲== Guerriglia e terrorismo ==
Spesso giornali e mezzi di informazione confondono questi due fenomeni, in sé molto diversi. La guerriglia è diretta innanzitutto contro obiettivi militari: installazioni, strutture, depositi, presidi, vie di rifornimento, forze isolate e vulnerabili. Il [[terrorismo]] invece non ha un obiettivo tattico immediato, ma si limita a colpire a casaccio senza preoccuparsi delle vittime civili, anzi cerca specificamente di uccidere e ferire quanti più civili possibile, per indurre un clima di insicurezza e portare la popolazione in uno stato di malcontento tale da essere disposta ad accettare misure drastiche pur di porre fine a tale stato di cose.
Nelle [[città]] la guerriglia prende spesso di mira obiettivi (alti ufficiali e funzionari, caserme, uffici, circoli, sabotaggio di industrie ed infrastrutture) che la portano ad azioni non dissimili da quelle terroristiche e che spesso provocano vittime anche fra civili. La differenza con il terrorismo in questi casi diventa più sfumata e si possono verificare casi di contiguità fra terroristi e forze guerrigliere. Anche in questo caso però le azioni di guerriglia restano dirette verso obiettivi precisi e ben definiti, la cui eliminazione è funzionale alla sconfitta finale del nemico; le azioni terroristiche invece prendono di mira per lo più obiettivi simbolici (o date storiche, oppure anniversari e ricorrenze) e colpiscono in modo da creare il massimo allarme e la massima sensazione possibile, generalmente con un gesto crudele e militarmente insensato.
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La guerriglia può svolgersi in qualunque ambiente geografico. Tuttavia l'ambiente ideale è quello che:
* offre sicuro asilo e sufficienti risorse alle unità che la svolgono;
* permette di beneficiare del favore delle popolazioni tra le quali può scegliere con facilità gli elementi adatti - per particolare mentalità ed attitudini - a rinforzare le sue file;
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* rende gravosa, per deficiente rete di comunicazioni e vastità di territorio, I'alimentazione delle forze nemiche.
Ciò impone un adeguato funzionamento di comandi, collegamenti, mezzi di trasporto, ecc., che solo una accurata organizzazione centrale e periferica, tecnicamente perfetta, può consentire. Impone inoltre la presenza di comandanti minori idonei e un affiatamento perfetto con la popolazione locale. In città e nelle zone densamente popolate la guerriglia cambia totalmente di fisionomia; essa perde la sua caratteristica operativa per limitare la sua azione al ristretto campo dell'attentato e del sabotaggio.
▲== Fondamenti dell'azione della guerriglia ==
L'intensità della guerriglia non è mai costante. Essa fa seguire a periodi di attività, periodi di attesa e di preparazione.
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La guerriglia giustifica la sua esistenza con la continuità delle sue azioni. Se la sua attività si arresta, essa ha finito di esistere; tutto il lavoro compiuto è disperso e grandi diventano per l'avversario le probabilità di averne completamente ragione.
I guerriglieri, d'altro canto, non possono deporre le armi sia pure con l'intenzione di radunarsi in tempi migliori e combattere ancora. A casa, li attenderebbe, con molta probabilità, l'arresto e la morte. Ma talvolta l'attesa è inevitabile, specie in montagna ove può essere imposta da sole ragioni climatiche.
Se la montagna è abitata, le formazioni si diluiscono su larghi spazi, ottenendo o imponendo l'ospitalità presso le popolazioni, cercando di mantenere il più che sia possibile i vincoli organici delle minori unità.
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Il trasferimento di zona, quando è possibile, non è sempre conveniente soprattutto perché viene a mancare l'intima collaborazione e la profonda solidarietà che devono esistere fra le forze della guerriglia e le popolazioni locali.
Lo scioglimento temporaneo delle unità è una soluzione alla quale gli organizzatori della guerriglia ricorrono in casi estremi, poiché essa richiede molte provvidenze per mantenere inalterata nei guerriglieri la volontà di combattere e per sostenerne l'esistenza nei casi di particolare disagio economico
In campagna e in città l'unità organica delle formazioni può essere mantenuta con un maggiore disseminamento e una più accurata mimetizzazione di queste fra le popolazioni locali; è sempre esclusa l'idea di stabilirsi a forze riunite in località da apprestare a difesa (sorta di "isole difensive") essendo questa soluzione deleteria ai fini del movimento di resistenza. I guerriglieri non sono fatti per difendersi: essi sarebbero certamente schiacciati.
Contrariamente alle normali operazioni di guerra, nelle quali i belligeranti avanzano lungo determinate direttrici strategiche e tattiche, la guerriglia conquista a sé nuovi territori e nuovi adepti espandendosi come una macchia d'olio. Ciò per la naturale tendenza che hanno le bande ad allargare sempre il loro campo d'azione, cercando sicurezza e protezione nello spazio, e per la naturale simpatia che essa provoca nelle popolazioni che avvicina, specie quando il movente ideale che la sospinge è intensamente sentito.
== Organizzazione
Perché la guerriglia possa raggiungere i risultati che si propone, deve essere accuratamente organizzata.
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Gli sforzi iniziali perciò tendono a:
* eliminare incomprensioni, fondere le varie correnti, risolvere i contrasti;
* consolidare gli organismi sani e regolarizzarne su basi di onestà e di giustizia la solidarietà con la popolazione civile;
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== Conflitti di guerriglia in corso ==
* [[Conflitti arabo-israeliani]]
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