Sèleco: differenze tra le versioni
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I primi anni di attività dell'azienda non sono positivi e i bilanci registrano perdite, ma sono caratterizzati da grandi investimenti economici in chiave [[marketing]] e comunicazione (tra cui l'accordo come [[Sponsorizzazioni nel calcio italiano|sponsor]] della società calcistica della [[Società Sportiva Lazio|Lazio]] dal [[1982]] al [[1984]]), mentre a livello produttivo nascono i primi televisori digitali. Inoltre vi è pure un massiccio impegno aziendale nell'ambito dei [[Set-top box#Tipologie|decoder]] per la pay tv, divenendo fornitore per la nascente [[Telepiù]].
Nel [[1988]] l'azienda viene messa in vendita, ma verrà ceduta soltanto nel [[1991]], all'imprenditore piemontese [[Gian Mario Rossignolo]], amministratore delegato della stessa Sèleco<ref>[http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1991/03/01/la-seleco-rossignolo-la-rel-va-in.html "La Sèleco a Rossignolo e la REL va in pensione", articolo di Repubblica del 1º marzo 1991]</ref>. I conti della società e la sua capacità produttiva (
Una divisione di Sèleco è dedicata allo sviluppo di apprezzati videoproiettori a tubo catodico. Oltre alle applicazioni professionali legate all'intrattenimento, i videoproiettori raccolgono l'interesse del nascente pubblico home-theater ed è del [[1993]] la realizzazione di una joint venture per l'audio-video con la ESB di [[Aprilia (Italia)|Aprilia]] ([[provincia di Latina|LT]]), allora tra i maggiori produttori italiani di sistemi di altoparlanti.
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